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Ecco perché in tutti gli ascensori c’è la scritta “OTIS”

Vi siete mai chiesti perché tutti gli ascensori riportano la scritta “OTIS”? Da Milano a New York, passando per Parigi e Dubai: la scritta è presente in tutto il mondo e testimonia un’innovazione che ha rivoluzionato il settore delle costruzioni.
A cura di Marco Paretti
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Entrando in un ascensore basta un po' di attenzione per notare un elemento ricorrente, una piccola scritta che generalmente accompagna tutte le placche presenti all'interno della cabina che indicano la capienza massima e riportano altre informazioni utili: "OTIS". Chiunque ci avrà fatto caso ad un certo punto, d'altronde siamo un po' tutti come gli Elio e le Storie tese, che in una loro famosa canzone cantavano: "Sono abitudinario, leggo la targhetta sopra l'ascensore: qual è la capienza, quanti chili porta, poi si apre la porta e non lo so già più". Quindi la scritta OTIS la vediamo, ma spesso non sappiamo cosa indica. Eppure quel nome è fondamentale e va ben oltre i semplici ascensori.

La scritta si riferisce infatti alla Otis Elevator Company, la più grande azienda produttrice di ascensori e scale mobili al mondo. Con buona probabilità, se siete su un ascensore questo è stato costruito proprio dalla OTIS. Basti pensare che l'azienda ha installato ascensori su alcuni degli edifici più famosi al mondo, inclusi Torre Eiffel, Empire State Building, World Trade Center, The Twilight Zone Tower of Terror, Petronas Twin Towers, Burj Khalifa, CN Tower, Winchester Mystery House, Hotel del Coronado, Demarest Building, Singing Tower al Bok Tower Gardens e Skylon Tower. Ma come ha fatto un'azienda a diventare così importante a livello internazionale?

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Per comprendere il motivo per il quale la scritta OTIS oggi caratterizza tutti gli ascensori bisogna fare un tuffo nel passato, fino alla fondazione dell'azienda da parte di Elisha Otis avvenuta nel 1853. Non è l'ingegnere americano ad aver inventato l'ascensore, ma è lui ad aver rivoluzionato questo mezzo di trasporto verticale. Cambiando il mondo. La vera rivoluzione avviene nel 1854, quando durante l'esposizione di New York Elisha presenta il "safety elevator", un sistema di blocco in grado di prevenire la caduta dell'ascensore in caso di rottura della fune che lo sostiene. Fino ad allora, infatti, i montacarichi servivano solo per trasportare merci e non persone, proprio a causa della loro scarsa sicurezza e dei numerosi incidenti.

Con il sistema di Otis, invece, tutto è cambiato. Il primo ascensore commerciale per le persone è stato installato nel Haughwout Building di New York il 23 marzo 1857, avviando quella che a tutti gli effetti si è trasformata in una rivoluzione che ha colpito tutto il settore delle costruzioni. Basti pensare che fino a quegli anni i palazzi generalmente non superavano i 7 piani proprio per l'impossibilità di utilizzare un sistema di trasporto verticale per le persone. L'invenzione di Otis, invece, ha reso gli ascensori estremamente sicuri, consentendo di sviluppare gli edifici in altezza e, di fatto, avviando la proliferazione dei grattacieli.

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Ma in cosa consisteva il sistema di sicurezza pensato dall'ingegnere? Semplice, tirando la cabina il cavo faceva flettere un sistema di perni metallici che in questo modo restavano all'interno dell'ascensore, ma, nel caso in cui il cavo si fosse rotto, sarebbero fuoriusciti dei lati bloccando la caduta della cabina ancorandosi ai supporti posizionati sulla parete della tromba per tutta la sua lunghezza. Il sistema si è rivelato talmente sicuro che ancora oggi gli ascensori si basano sul progetto di Otis e la stessa azienda è diventata la principale produttrice di ascensori. Che, di fatto, sono estremamente sicuri: ogni anno le morti legati ad incidenti in ascensore sono solo 26 in tutto il mondo e, per lo più, riguardano tecnici adibiti alla manutenzione. Insomma, quella piccola scritta che vi ha incuriositi finora ha davvero una storia incredibile.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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