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Egitto, la guerra civile corre anche su Twitter

La piattaforma di microblogging continua ad essere uno degli strumenti più efficaci per conoscere da vicino i drammatici eventi che stanno infiammando l’Egitto in queste settimane. Da semplice strumento di condivisione Twitter diventa sempre più un mezzo di informazione a tutti gli effetti, svincolato da censure e parallelo all’informazione di massa tradizionale.
A cura di Angelo Marra
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L'Egitto non conosce pace; dopo i drammatici momenti che hanno accompagnato la caduta di Mubarak, lo spettro della guerra civile incombe sulle rive del Nilo. La popolazione non ha per nulla gradito l'instaurazione di un governo militare dopo gli anni della dittatura, e da giorni ormai le piazze sono infiammate dalle rivolte, troppo spesso soffocate nel sangue.

Sia la giunta che i cittadini egiziani hanno dimostrato chiaramente la precisa volontà di non cedere dalle proprie posizioni e questa condizione fa temere che la guerra intestina sia destinata a durare ancora a lungo. Il resto del mondo però non si ferma, e molto spesso la cronaca italiana o altri eventi internazionali finiscono per occupare gli spazi informativi tradizionali, limitando di molto chi vuole essere costantemente aggiornato sulla situazione egiziana. Internet in questo caso può essere sicuramente una valida alternativa, ma i grandi editori online finiscono spesso per cedere al fascino oscuro del “trend del momento”, ricordandosi di situazioni “calde” come quelle della mezzaluna araba soltanto in occasioni di stragi molto cruente.

In realtà la situazione in quei luoghi non ha mai smesso di essere tesa ormai da molti mesi e le cronache di chi vive sul posto o di chi conosce profondamente la questione egiziana rappresentano un flusso di informazioni vitale ed utile non soltanto a chi segue la politica internazionale.

Sicuramente lo strumento che sta ottenendo maggior successo è Twitter, la piattaforma di microblogging che in questi mesi, insieme a Facebook e Skype, hanno rappresentato l'unica ancora di salvezza per gli attivisti contro la pesante scure della censura, ad opera sia di Mubarak che della giunta militare che lo ha seguito.

Il successo che le piattaforme social hanno ottenuto durante la Primavera Araba però non si è limitato soltanto alla diffusione di notizie o al suo uso per organizzare manifestazioni e rivolte. Il suo utilizzo infatti è entrato a far parte ormai della quotidianità per le persone che vivono lì, e grazie ai Tweet è possibile ottenere un canale di informazione alternativo, diretto e multimediale.

Come districarsi però nella giungla di profili, tendenze e hashtag? Per semplificare la vita ai nostri lettori abbiamo verificato quali siano i riferimenti su Twitter per chi vuole costantemente essere informato sulla situazione politica in Egitto. Nel caso in cui avessimo omesso qualche voce importante, vi invitiamo a suggerirci altri nomi.

Partiamo con i principali canali informativi; uno dei profili più visitati è sicuramente The Daily News Egypt, con ben 75.229 followers.

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Anche Egypt News fornisce tweet in inglese e arabo sulle news del momento a 20,926 followers.

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Oltre ai giornali di informazione e ai corrispondenti profili di Twitter, per rimanere informati è molto utile seguire anche blogger, esperti del tema e candidati politici per le elezioni che si terranno la prossima settimana.

Per ciò che riguarda gli aspiranti amministratori, uno dei profili più seguiti è quello di Bothaina Kamel , candidata presidenziale e giornalista (61,216 followers)

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Anche il Movimento 6 Aprile gode di un buon seguito, con 17,803 followers.

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Free Egyptians Party” (o FEP) è un altro degli account che più riscuote successo in rete in Egitto (8196 f.)

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Per ciò che riguarda giornalisti e freelance, c'è l'imbarazzo della scelta. Una delle più apprezzate è senza dubbio Rasha Azb, con 20,923 followers (solo lingua araba però)

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Anche il profilo di Mohamed Fadel Fahmy, giornalista egiziano e collaboratore della CNN, è uno dei più quotati (4613 f.).

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Adam Makary, produttore per Al Jazeera English, è una delle voci più seguite, con 8700 followers.

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Ovviamente non potevano certo mancare blogger e attivisti, fin dall'inizio in prima linea nel tenere aggiornato il mondo a colpi di tweet. Tra questi troviamo Gigi Ibrahim, con ben 28048 followers, e Sally Sami, con 17,314 “seguaci”.

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Qualche difficoltà con l'inglese e con l'arabo? Nessun problema, su Twitter è possibile trovare profili di italiani che si trovano in Egitto e che raccontano ciò che vedono con i loro occhi.

Uno dei più seguiti (1324 f.) è senza dubbio è quello di Viviana Mazza, corrispondente per il Corriere della Sera.

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Daniele Raineri (Il Foglio) può essere un punto di riferimento utile (632 followers)

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Anche il profilo di Silvia Bonatto, italiana che viva a Il Cairo, può servirci per conoscere in tempo reale la situazione e la sua evoluzione.

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