I monumenti potranno essere fotografati e le immagini saranno pubblicabili sui social network. Il Parlamento europeo si è espresso in merito alla riforma sul diritto d'autore promossa dall'europarlamentare Julia Reda, che nelle scorse settimane aveva richiamato l'attenzione sulla pericolosità di un'eventuale legge sul copyright dei monumenti pubblici. Una regolamentazione, quest'ultima, basata sull'imposizione che "l'uso commerciale delle fotografie, del materiale video o altre immagini delle opere che sono posizionate in modo permanente in luoghi pubblici fisici debba essere sempre soggetto ad autorizzazione preventiva dell'autore o dell'intermediario che agisce per loro conto".
Così la libertà di panorama è stata messa a rischio da una normativa che, in teoria, voleva proprio fissare delle regole di base per tutti gli stati membri dell'UE. Proposta dall'eurodeputato Jean Marie Cavada, la modifica al progetto aveva completamente stravolto la direttiva messa in discussione dalla Reda, che invece sottolineava l'anacronismo del dover ottenere un'autorizzazione per un'attività come la condivisione delle immagini su un social network. "La libertà di panorama dovrebbe essere la regola nell'intera Unione Europea" aveva spiegato. Le conseguenze, in effetti, sarebbero state piuttosto gravi.
Si può fare un solo esempio per comprendere l'importanza che ha la garanzia della libertà di panorama e le restrizioni che invece si pongono se questa dovesse essere eliminata: Wikipedia, la più grande enciclopedia online, non accetta immagini che non possano essere riutilizzate per ogni scopo. Wikimedia Commons ha una categoria piena di richieste di cancellazione e si contano più di 4500 immagini già cancellate; 100 di queste riguardano soltanto la Piramide del Louvre. Insomma, per apparire sul web senza autorizzazione, l'immagine del Duomo di Milano dovrebbe essere oscurata rendendo di fatto non visibile l'opera architettonica. In Italia, in particolare, la legislazione risalente al 1941 non vietava ma nemmeno consentiva la riproduzione fotografica di monumenti pubblici, visto che non esiste una vera e propria legislazione che disciplini questo elemento.
Dopo un lungo dibattito, nel 2007 si è presa la decisione di restringere l'uso di fotografie raffiguranti opere architettoniche di progettisti ancora in vita, o morti da meno di 70 anni: si è estesa la norma già prevista dalla legge sul diritto d'autore anche alle opere pubbliche. Così si arriva alla discussione parlamentare che, a sorpresa, ha ribaltato le sorti della libertà di panorama eliminando la proposta di Cavada e lasciando agli stati membri "la possibilità di inserire la cosiddetta clausola sulla libertà di panorama nelle propria legislazione sul copyright, per consentire a chiunque di usare tali riproduzioni senza previa autorizzazione". Al voto finale, 40 parlamentari hanno votato per mantenere le restrizioni, mentre 502 si sono opposti.
Una vittoria a metà, come ammette la stessa Reda. In un'intervista a Repubblica ha spiegato che l’abbattimento delle barriere digitali proposto dalla sua bozza è stato solo trattato di striscio. "Quello che mandiamo a dire alla Commissione è di affrontare, sì, certi temi, ma solo se non creano troppi problemi e se non minacciano il business di qualcuno" ha commentato la Reda. "Questo report è il meglio che si potesse ottenere data la situazione in Parlamento, ma è comunque troppo poco". Insomma, l'Europa ha scelto la strada giusta, ma in maniera forse troppo cauta. Resta ancora dubbiosa la situazione italiana, già complicata da normative contrastanti e linguaggi poco chiari. Tante novità previste anche per realtà digitali come il prestito di ebook e la condivisione di musica, ma anche Google News, che ora potrà riaprire in Spagna senza dover pagare somme di denaro ai siti linkati nei risultati di ricerca. Più trasparenza e più libertà, quindi, quando si parla di opere digitali protette da diritto d'autore e non. "Ora la palla passa alla Commissione europea, ma dal Parlamento continuerò a battagliare" ha concluso la Reda. "Prima però, ho un po’ di ore di sonno da recuperare".