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Madeleine McCann potrebbe essere ritrovata grazie all’intelligenza artificiale di Facebook

Sono passati 10 anni dalla scomparsa di Madeleine McCann, ma oggi c’è chi pensa che la bambina, ora adolescente, possa essere ritrovata grazie al software per il riconoscimento facciale di Facebook. Lo stesso che ogni giorno analizza le nostre foto pubblicate sul social network.
A cura di Francesco Russo
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Sono passati 10 anni dalla scomparsa di Madeleine McCann, la bambina britannica di 4 anni scomparsa il 3 maggio 2007 a Praia da Luz (Portogallo) le cui ricerche non si sono mai interrotte. La bambina oggi avrebbe 14 anni e a distanza di così tanto tempo l'odierna tecnologia potrebbe dare una mano per ritrovare l'adolescente. Lo sostiene Mick Neville, ispettore in pensione e già responsabile di Scotland Yard, il quale è convinto che il software di riconoscimento facciale gestito dall'intelligenza artificiale di Facebook potrebbe essere di grande aiuto per aiutare a ritrovare Maddie. Neville ha dichiarato al Sun che oggi, a differenza di dieci anni fa, ci sono tecnologie più avanzate e anche l'uso delle immagini potrebbe essere d'aiuto.

Madeleine McCann potrebbe essere ancora ritrovata, anche perché le indagini avviate immediatamente dopo la notizia della sua scomparsa non sono mai state archiviate. E la tecnologia in uso oggi potrebbe essere di grande aiuto. È quello che sostiene Mick Neville, ispettore in pensione ed ex responsabile a Scotland Yard, convinto che il software per il riconoscimento facciale che usa Facebook potrebbe aiutare nelle indagini. Il software utilizzato dal social network si basa sulle immagini che caricano gli utenti sulla piattaforma ed è in grado di tracciare tutte le caratteristiche si un volto rendendo più facile l'operazione di codifica e quindi di riconoscimento successivo. Neville è convinto di questa soluzione anche perché la piccola Madeleine aveva un piccolo difetto visivo sull'occhio destro: un coloboma, ossia una malformazione di una delle strutture dell'occhio che affligge solo 7 persone su un milione. "Se fosse ancora viva – ha dichiarato Neville al Sun – e non c'è motivo di pensare che non lo sia, un uso combinato di tecnologia e persone con abilità di riconoscimento visivo potrebbe aiutare a ritrovare Madeleine oggi".

L'idea di Neville sarebbe quindi quella di dare in pasto al software le immagini di tutte le ragazze che presentano la stessa età che avrebbe oggi Madeleine con la stessa malformazione all'occhio destro, in modo da scansionarne il viso con l'algoritmo per il riconoscimento facciale di Facebook. Neville sostiene che si tratterebbe di qualche centinaio di ragazze nel Regno Unito e di qualche migliaio in tutto il mondo: "Un numero assolutamente gestibile", ha dichiarato ancora al Sun. La ricerca non dovrebbe limitarsi alle immagini pubblicate su Facebook, ma potrebbe prendere in esame sia quelle postate sugli altri social network che quelle catturate da telecamere di sorveglianza e salvate nei database della polizia.

Madeleine McCann è scomparsa il 3 maggio del 2007 quando si trovava nella camera d'albergo insieme ai suoi due fratellini. I genitori stavano invece mangiando insieme a degli amici ad un centinaio di metri di distanza. Kate Healy McCann e Gerry McCann hanno sempre sostenuto che quella non era stata una scelta fuori luogo, cioè quella di lasciare i bimbi incustoditi, perché c'era sempre qualcuno che andava a controllarli. Le indagini della polizia locale conclusero che la bimba fu uccisa, anche se il corpo non venne mai ritrovato. I genitori furono sospettati di omicidio ma vennero in seguito scagionati.

A distanza di tanti anni potrebbe quindi essere che le nuove tecnologie, in questo caso il riconoscimento facciale in uso all'interno del più grande social network, possano davvero aiutare a risolvere questo grande mistero. Non ci resta che seguire gli sviluppi della vicenda.

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