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“Non mandate soldi”: la bufala che colpisce le aziende terremotate

“Non inviate soldi alle zone terremotate”. È questo il messaggio-truffa che molti utenti WhatsApp si sono visti recapitare, leggendo di una supposta frode che li avrebbe colpiti nel caso in cui avessero inviato un proprio contributo alle aziende terremotate.
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A cura di Marco Paretti
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"Non inviate soldi alle zone terremotate". È questo il messaggio che molti utenti WhatsApp si sono visti recapitare, leggendo di una supposta truffa che li avrebbe colpiti nel caso in cui avessero inviato un proprio contributo alle aziende terremotate. In realtà la truffa riguarda proprio il messaggio, che metterebbe solo a rischio la raccolta di fondi per le aziende coinvolte dal disastro. "Attenzione ai messaggi in cui vi si chiede di acquistare prodotti dalle zone terremotate" si legge nel testo. "La Guardia di Finanza di Spoleto ha confermato che si tratta con molta probabilità dell'ennesima truffa, non inviate soldi".

A corredo del messaggio anche una considerazione personale, probabilmente volta a rendere il tutto più credibile: "Ps. ho chiamato direttamente io alla GDF di Spoleto…sono esausti poverini…però almeno la gente proprio cretina non è e sta chiamando prima di acquistare. Cercate di far girare il più possibile". In realtà la truffa è rappresentata proprio da questo messaggio, che indica frodi in realtà inesistenti: le fiamme gialle di Spoleto non hanno mai rilevato né confermato nessuna truffa di questo tipo, così come sono inesistenti le indagini che secondo il messaggio avrebbe avviato la Guardia di Finanza.

Tramite la diffusione di questo messaggio, però, si rischia di danneggiare le raccolte fondi autentiche, andando quindi a danneggiare le aziende terremotate che con questi aiuti possono provare a rialzarsi. Soprattutto visto che il messaggio sta circolando a ridosso del Natale, quando gli utenti potrebbero essere interessati ad acquistare prodotti locali. “Raccomandiamo a tutti coloro che fossero interessati ad acquisti online di rispettare quelle che sono le regole di base per un acquisto sicuro, più volte richiamate” ha spiegato la Polizia Postale, che ha pubblicato una lista di consigli per gli acquisti online ma utili anche ad affrontare una situazione come questa:

Prezzo: paragonatelo ad altri annunci se vi sembra troppo conveniente, potrebbe essere un annuncio fasullo.

Foto: se vi appaiono troppo belle per essere vere, cercate l’immagine su Google Immagini (trascinate o copiate e incollate l’immagine) e capirete se sono vere o sono state copiate/incollate da altri siti.

Descrizione: se è troppo breve e fornisce poche informazioni, non esitate a chiederne altre all’inserzionista.

Non effettuate pagamenti su carte ricaricabili o con servizi di trasferimento di denaro. Suggeriamo sempre metodi tracciabili: IBAN su conto italiano (inizia per IT…), PayPal e Hype di Banca Sella.

Infine, anche se può sembrare banale, ricordate sempre che il primo passo per acquistare in sicurezza è avere sempre un buon antivirus aggiornato all’ultima versione sul proprio dispositivo informatico.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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