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Profumo, pronti 2 miliardi per ricostruire l’Italia con il digitale

In un intervista su Repubblica il Ministro dell’Istruzione illustra tutti i progetti già lanciati dal Governo e quelli ancora in discussione. Sul tavolo dei tre dicasteri che si occupano di Agenda Digitale ci sono smart cities, digitalizzazione della scuola e della sanità, sostegno alle imprese (con particolare attenzione per il Mezzogiorno) e la e-democracy.
A cura di Angelo Marra
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La digitalizzazione infrastrutturale, come avvenne negli anni '50 con l'automobile, cambierà le abitudini degli italiani. E riguarderà tutto: e-commerce, e-government, e-democracy, e-partecipation”. Con queste parole il Ministro dell'Istruzione, dell'Università, della Ricerca e dell'Innovazione Francesco Profumo riassume la filosofia che si cela dietro le scelte del Governo in tema di Agenda Digitale.

AMPI INVESTIMENTI NELLA DIGITALIZZAZIONE – In una lunga intervista su Repubblica il reggente del Miur parla degli ingenti investimenti per la ricerca industriale nel Sud Italia (620 milioni) con alcuni progetti al via già da questo mese, più un altro fondo di 300 milioni di euro destinato alle smart cities di Puglia, Calabria, Campania e Sicilia. Per il Centro Nord a settembre arriverà un'altra tranche da 400 milioni a settembre per sostenere i progetti realizzati da “poli misti”, composti da università, PMI ed enti di ricerca, più una seconda da 700 milioni destinata anch'essa alle “città intelligenti”.

INFORMATIZZAZIONE DI SCUOLA, SANITA' E MOBILITA' – Nei piani di Profumo vi è la realizzazione di una “wiki-crazia”, ovvero “l'interazione fra uomo e cittadino” nell'era della rivoluzione digitale. Ecco perchè l'informatizzazione lambirà ogni settore nella vita del cittadino, a partire dalla scuola, che sarà munita di sistemi educativi su supporto digitale, a finire alla sanità, con le cartelle cliniche elettroniche, passando per la digitalizzazione dell'apparato burocratico al fine di velocizzare i tempi dei processi e per la valorizzazione del nostro patrimonio culturale e turistico tramite promozioni virtuali e in 3D.

I TEMPI DELL'AGENDA DIGITALE – I buoni propositi di Profumo e degli altri ministeri coinvolti (“che hanno lavorato quattro mesi per realizzare il Progetto Paese che ci ha chiesto l'Europa”) hanno anche delle scadenze precise. Sono quelle appunto imposte dall'UE, che ha chiesto all'Italia di adeguare le proprie reti entro una data specifica. “L'Agenda Digitale è un progetto possibile perchè non è a capital intensive ma a capitale ridotto. I tempi saranno obbligatoriamente brevi perchè l'Europa ci chiede entro il 2013 la banda larga ed entro il 2020 la banda ultra larga in tutto il paese”.

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