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Quando Mark Zuckerberg beveva birra raccontando Facebook

“Dovrei appoggiare la birra?” chiede un giovane Mark Zuckerberg in quella che probabilmente è una delle prime – e più informali – interviste rilasciate dal fondatore e CEO dell’attuale social network più grande del mondo. Un video che ricorda come sia necessario partire da origini umili per raggiungere il successo.
A cura di Marco Paretti
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"Dovrei appoggiare la birra?" chiede un giovane Mark Zuckerberg in quella che probabilmente è una delle prime interviste rilasciate dal fondatore e CEO dell'attuale social network più grande del mondo. Bicchieri rossi – quelli classici delle feste americane -, piedi scalzi e abbigliamento comodo: al tempo Zuckerberg aveva solo 21 anni e il suo prodotto si chiamava ancora TheFacebook.com. Ne parlava definendo il social un semplice "elenco online dei college", sminuendo quello che da lì a poco sarebbe diventato un fenomeno internazionale anche (e soprattutto) al di fuori dell'ambiente accademico statunitense.

"Non deve essere necessariamente qualcosa di più grosso" spiega nel video. "Molte persone si focalizzano sul conquistare il mondo, creare le cose più grandi o attirare più utenti possibile. Io penso che per fare la differenza e creare qualcosa di bello sia necessario concentrarsi intensamente. C'è un livello di servizio che possiamo fornire ad Harvard e che non potremmo fornire per tutti i college. Così come c'è un livello di servizio che possiamo fornire all'interno di un network di college ma che non potremmo fornire se ci lanciassimo in altre tipologie di business".

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Poi, però, le "altre tipologie di business" sono arrivate: Facebook è uscito dal network di college americani e si è aperto al mondo, ha perso il "the" iniziale e ha lanciato pagine, video, gif, campagne pubblicitarie e dirette in streaming. Oggi conta circa 1,5 miliardi di utenti. Eppure, a sentire parlare lo Zuckerberg di 10 anni fa, gli obiettivi della sua azienda erano ben più modesti. Il clima interno, invece, pare non essere cambiato più di tanto. Anche oggi Facebook è una realtà giovane, dove non stupisce se un dipendente viene visto girare con una birra in mano. Forse in qualcosa si è però ridimensionata: verso la fine del video si vede un dipendete effettuare un Kegstand, un gioco alcolico che consiste nel bere quanta più birra possibile da un fusto, sul quale il bevitore si sistema in posizione verticale.

Un video che ricorda a tutti come, per arrivare ad una realtà dalle dimensioni di Facebook, sia necessario partire da origini umili. "Abbiamo lanciato TheFacebook.com ad Harvard per poi introdurre anche Columbia, Yale e Stanford. In poche settimane si sono iscritti migliaia di utenti" continua Zuckerberg. "Al termine dell'anno avevamo 29 scuole e ci siamo spostati a Palo Alto, perché questo è un luogo mitico dove nascono tutte le start-up". Poi arriva il lancio in altre 150 scuole, la crescita continua e il successo. Un'intervista del genere, oggi, non sarebbe possibile: i CEO vogliono spiccare nella Silicon Valley, lanciano comunicati stampa attraverso miriadi di addetti stampa e rilasciano interviste formali e impostate. Oggi, probabilmente, nessuno potrebbe sedersi su un divano con una birra in mano per parlare del suo prodotto. Nemmeno Zuckerberg, che nel frattempo ha perfezionato ogni sua interazione con il mondo esterno. Nel 2005, però, poteva farlo e questo video resterà come uno degli ultimi esempi di quanto i fondatori del settore tech potessero essere semplicemente giovani talentuosi.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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