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Shopping Express, Google sfida Amazon ed entra nel commercio online

Con un’organizzazione estremamente semplice, ma altrettanto costosa, Google è ormai pronta a rubare ai giganti del commercio elettronico la leadership nel product search, trasformando le semplici ricerche geolocalizzate in una vera e propria possibiltà di acquistare online direttamente dai negozi vicini alla propria posizione.
A cura di Dario Caliendo
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Anche agli occhi dei meno esperti, la mossa che starebbe ormai per fare Google ha un senso. D'altronde, l'unico settore nel quale il colosso di Mountain View non è considerato un punto di riferimento è quello relativo al commercio elettronico. Un settore nel quale il vero leader è Amazon, la piattaforma capitanata da Jeff Bezos dalla quale ormai ogni giorno milioni di perone acquistano praticamente qualsiasi tipologia di prodotto, fisico o digitale. Una realtà che ruba un'importante fetta di mercato al business pubblicitario di Google e che, a quanto pare, è molto difficile contrastare.

Ma se c'è una una sicurezza nel mondo della tecnologia, è Google. O meglio, l'impegno, la forza e la creatività che il team capitanato da Brin e Page impiega quanto si pone un obiettivo. E questa volta il gigante delle ricerche online ha deciso di fare sul serio.

Secondo quanto si legge su Re/Code infatti, Google è ormai pronta a investire una somma che dovrebbe essere vicina ai cinquecento milioni di dollari nello sviluppo del suo Shopping Express, un progetto lanciato pochi mesi fa del quale è ormai palese lo scopo: "Potete aspettarvi che ci spenderemo un sacco di soldi e siamo ansiosi di portare avanti questo investimento nel tempo", ha commentato Tom Fallows, a capo dell'ambizioso progetto di Google.

E così, dopo il Google Wallet, il sistema di pagamento centralizzato utilizzabile per gli acquisti online o contactless via NFC, e il Google Offers, la piattaforma con la quale Big G racchiude e offre sconti e offerte, l'acquisizione di Channel Intelligence (la piattaforma di shopping elettronico utilizzata da Best Buy) inizia a dare i suoi frutti e costruirà le fondamenta di un modello di commercio elettronico completamente diverso da quelli visti fino ad ora nel quale, a differenza di quanto accade con Amazon che si occupa anche della distribuzione e della vendita diretta dei beni, il colosso di Mountain View sarà un vero e proprio intermediario e consentirà agli utenti di acquistare online direttamente dai negozi locali e da alcune catene nazionali: in somma, invece di uscire di casa per fare i propri acquisti, verrà affidato tutto a Google, che garantirà la consegna a domicilio entro il giorno stesso o, al massimo, il giorno successivo.

Un'idea geniale, e non c'è da stupirsi che ad averla siano stati quelli di Mountain View, che è attualmente attiva esclusivamente nelle città di New York, Los Angeles e San Francisco, ma che con l'ingente investimento che Big G sarebbe pronto a fare, potrebbe presto espandersi in tutti gli Stati Uniti d'America, per poi arrivare anche in Europa.

"Per cinque anni abbiamo mostrato agli acquirenti elenchi di prodotti disponibili in zona" – ha aggiunto Fallows proprio parlando di Google Shopping, un servizio disponibile anche in Italia – "E nel corso di questo periodo chi compra online ci ha inviato feedback interessanti tipo ‘Grazie Google, ma non ci stai aiutando ad acquistare rapidamente questo prodotto'". 

E proprio grazie a un'organizzazione estremamente semplice, ma altrettanto costosa, quelli di Google potrebbero rubare ai giganti del commercio elettronico la leadership nel product search, trasformando le semplici ricerche geolocalizzate in una vera e propria possibilità di acquistare online direttamente dai negozi vicini alla propria posizione, dai quali si potrebbe –  ad esempio – addirittura ricevere una notifica con la quale si verrebbe avvisati che un determinato prodotto è tornato disponibile nella propria zona, e lo si può acquistare e ricevere in un lasso di tempo di massimo quattro ore.

L'oggetto acquistato quindi, non partirà da magazzini di distribuzione posizionati in zone strategiche del territorio, bensì dai rivenditori al dettaglio che affideranno i propri prodotti ai corrieri di Google che, a loro volta, li consegneranno agli acquirenti.

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