video suggerito
video suggerito
Opinioni

10 anni fa il primo video su YouTube, profeta di una rivoluzione

Quando YouTube non era ancora YouTube e i suoi fondatori sognavano di farne un colosso veniva caricato un primo video di prova, molto scialbo ma simile ai mille altri video amatoriali che sarebbero venuti.
A cura di Gabriele Niola
21 CONDIVISIONI

Prima c’erano solo i filmini delle vacanze proiettati a forza per il disgusto di parenti e amici, c’erano i montaggi fatti male che solo alcuni facevano su PC (importando i file video dalla videocamera), prima, in buona sostanza, la rivoluzione digitale dell’audiovisivo era incompleta.
Esattamente 10 anni fa viene caricato su YouTube il primo video della sua storia, ovviamente è di uno dei fondatori della società ed è poco più che una prova per vedere come regge l’interfaccia, la banda e il playback. La prima pietra nell’edificio di YouTube dunque è un video amatoriale. Non male come prefigurazione del futuro. È difficile da immaginare oggi ma l’impatto che YouTube ha avuto e sta avendo sulla popolazione mondiale è nettamente superiore a quello che a suo tempo ha avuto la televisione, perchè non c’è nessuna programmazione ma ognuno può trovare e distribuire ciò che vuole.

La persona inquadrata che ironizza sul fatto che gli elefanti hanno un -ahem- “naso molto grosso” è Jawed Karim, che assieme a Chad Hurley e Steve Chen, stava mettendo a punto un progetto per il quale aveva lasciato assieme ai suoi amici il lavoro presso PayPal. Avevano circa 26 anni e l’idea di mettere in piedi qualcosa per poter condividere i video gli era venuta durante una festa, lamentandosi di come fosse difficile mostrare qualcosa agli amici. Nel febbraio del 2005 i tre si licenziano, ad Aprile cominciano a mettere i primi video per fare i test che porteranno al lancio ufficiale a Novembre. Circa un anno e mezzo dopo YouTube era già una compagnia così promettente che Google decise di acquistarla per 1,65 miliardi di dollari. Era il 2005 e la parola startup stava per diventare il sinonimo scriteriato di successo giovanile.

Immagine

Nato come piattaforma per video amatoriali, utile a mostrare agli altri quello che si è girato e anche per mostrare clip televisive (per motivi di copyright non si potrebbe ma era una delle idee che aveva spinto i tre a pensare che il loro progetto potesse avere un senso), YouTube in 10 anni ha conquistato l’immaginario collettivo riuscendo nell’impresa che pochi prodotti possono vantare nella storia: essere sinonimo della propria categoria. Xerox come sinonimo di “fotocopiatrice”, iPod come sinonimo di “lettore mp3”, Frigidaire come sinonimo dei “frigorifero” e YouTube come sinonimo di “video visibile online”.
Con il senno di poi quello che 10 anni fa nasceva non era solo un mondo in cui i video amatoriali diventano pubblici e la produzione personale diventa professionale di colpo, ma una tecnologia, lo streaming video, che continua a condizionare tutta l’industria audiovisiva e che non ha ancora smesso di cambiare la maniera in cui guardiamo film, serie tv, concerti e qualsiasi immagine in movimento.

Con il suo ingresso in rete YouTube ha portato decine di soluzioni alcune delle quali per problemi che nessuno si era ancora posto. Senza YouTube e la distribuzione gratuita non sarebbero nate le webserie, il sistema produttivo audiovisivo non si sarebbe cominciato a sganciare dall’imbuto di televisioni e cinema, la musica non avrebbe trovato una nuova fonte di guadagno e promozione, la pirateria non avrebbe stimolato servizi come Netflix e non sarebbe nata una forma d’intrattenimento ad oggi ancora inclassificabile costituita dai video umoristici amatoriali (volontariamente o involontariamente) che costituiscono la spina dorsale della piattaforma, il vero mistero di questi dieci anni. Un esercito di gatti, incidenti ai matrimoni, dichiarazioni d’amore clamorose, fail e salvataggi miracolosi.

Fuori da ogni possibile previsione quello che YouTube ha finito per mostrare davvero è quanto sia grande il mondo, quanta varietà ci sia, quante assurdità esistano e quanto siamo tutti simili. Ciò che commuove in Giappone fa piangere anche in America, quel che è ridicolo in India lo è anche per noi, i brani musicali per cui si impazzisce in Corea Del Sud vengono copiati in Occidente.

21 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views