Nel 2001 il settore musicale era in caduta libera. L'avvento della pirateria e dei servizi di condivisione come Napster aveva generato una crisi senza precedenti per l'industria, che prevedibilmente aveva risposto al problema approcciandolo per vie legali, piuttosto che pensare a innovarsi per contrastare nel modo migliore "l'invasione aliena" che la stava colpendo. Uno scenario di incredibile tumulto in cui un piccolo dispositivo bianco è riuscito non solo a imporsi come punto di riferimento, ma anche a salvare la situazione ridefinendo l'intero settore dell'ascolto musicale. L'iPod, lanciato il 23 ottobre 2001, è stato il protagonista di questo enorme cambiamento che oggi compie 20 anni.
Non è stato il primo lettore MP3, ma, come ben sanno i più attempati, la concorrenza al tempo era di un'altra categoria: i lettori erano brutti, di plastica, con tre pulsanti e una memoria sufficiente a immagazzinare qualche canzone. Il più noto, lanciato tra il 1998 e il 1999, era il Personal Jukebox di Compaq, un dispositivo in grado di immagazzinare l'equivalente di un CD. Poi è arrivata la linea Rio dell'azienda Diamond Multimedia, rilevante a tal punto da attirare le ire dell'industria musicale, la cui risposta immediata è stata quella di avviare cause legali. Nulla da fare: il Tribunale ha rigettato le accuse e il lettore Mp3 ha venduto centinaia di migliaia di unità nel corso dei mesi successivi. Un successo che nella mente di Steve Jobs deve aver acceso una lampadina grande quanto una luce da stadio.
Nel 2001 Apple ha lanciato iTunes, che forse per molti è "solo" un lettore musicale da computer. È molto di più, è il primo passo verso la rivoluzione musicale: il software della mela consentiva infatti non solo di ascoltare musica, ma anche e soprattutto di digitalizzare i propri CD musicali. Mancava solo un passaggio: un lettore in grado di immagazzinare tutta questa musica. La scommessa di Jobs arriva proprio in questo momento, con un tempismo azzardato che però ha ripagato enormemente gli sforzi dell'azienda di Cupertino. Il primo iPod è stato l'equivalente di un'esplosione nucleare nel settore musicale, anche grazie alla tecnologia che lo caratterizzava. Il dispositivo era bello, molto più bello degli altri lettori MP3 dell'epoca. E poi era funzionale: per il primo modello Apple ha utilizzato la memoria da 5GB appena sviluppata da Toshiba, che consentiva di immagazzinare 1.000 canzoni da portare sempre con sé. È stato l'inizio della rivoluzione. Un cambiamento che le etichette discografiche sapevano di non poter fermare: se fino a quel momento pensavano di poter fare causa a tutti i produttori di dispositivi di questo tipo, con il lancio dell'iPod hanno capito di non potersi mettere in competizione con un gigante come Apple.
L'iPod, che prima del lancio era conosciuto internamento con il nome in codice P-68 e, informalmente, Dulcimer, portava con sé un elemento esplosivo: la ruota cliccabile pensata da Phil Shiller che ha rivisto completamente l'interazione tra utente e lettore MP3. Il design e la compattezza, come ogni prodotto della mela, erano le priorità, tanto che una delle leggende legate al dispositivo racconta che un giorno Jobs avrebbe gettato un prototipo all'interno di una vasca per pesci indicando poi le bolle d'aria che fuoriuscivano da esso, spiegando che quello era tutto spazio inutile che andava rimosso.
Il 23 ottobre 2001 l'iPod appare davanti agli occhi di tutto il mondo e da lì la musica è cambiata. Nel 2003 è stato lanciato l'iTunes Store, completando il processo di dominazione musicale della mela e fagocitando completamente le etichette e ogni tentativo di creare un negozio digitale competitivo. Il resto è storia, con un iPod sempre più culturalmente centrale anche a causa dell'incapacità della concorrenza, Microsoft in primis, di realizzare competitor in grado di intaccare il successo del dispositivo. "Conosci qualcuno che possiede uno Zune?" aveva ironicamente chiesto Jobs a un giornalista della CNBC durante un'intervista.