Nell'epoca dei video, pensare ad uno strumento impossibilitato a riprodurli sembra impossibile. Oggi quasi ogni dispositivo tecnologico ci permette di riprodurre filmati in ogni salsa, dai file memorizzati a quelli in streaming. Eppure, fino al 1991, i possessori di Mac dovevano fare i salti mortali per poter anche solo aprire un video. Tutto è cambiato con l'introduzione di QuickTime, che a partire dal 2 dicembre 1991 e in seguito ad uno sviluppo travagliato ha consentito a tutti gli utenti di riprodurre filmati e ha cementificato la posizione di Apple come rivoluzionaria nel campo della creatività.
Il processo di sviluppo di QuickTime è iniziato negli anni '80, quando Steve Perlman, un ingegnere di Apple, sviluppò un software chiamato QuickScan che consentiva la riproduzione di video su Mac. Nonostante l'annuncio del programma al pubblico, il suo sviluppo venne cancellato prima del rilascio perché richiedeva un chip dedicato per poter funzionare. L'idea di riprodurre filmati sui Mac, però, restò e nel 1991 portò alla presentazione di QuickTime, la cui prima versione fu mostrata durante la seconda Worldwide Developers Conference, una convention ancora oggi molto seguita.
Il primo video mostrato attraverso il software è stato, ovviamente, l'iconico spot "1984". La beta del software è arrivata sul mercato a luglio, mentre il rilascio definitivo è avvenuto il 2 dicembre 1991. Ma perché il nome QuickTime? Semplice, perché il concetto di tempo fu messo davanti ad ogni cosa. Riprodurre un filmato sulle macchine del '91 non era un compito facile, così gli ingegneri decisero di mettere in pratica un sistema che abbassava i frame per secondo in favore della sincronizzazione con l'audio. I Mac del tempo, quindi, erano in grado di riprodurre un filmato da 160×120 pixel a circa 10 frame per secondo.
Negli anni il software – e gli stessi Mac – si sono evoluti e hanno portato ad un miglioramento costante delle prestazioni. Il picco più alto del successo di QuickTime si è registrato nel 2001, quando QuickTime 5 veniva scaricato su Mac e PC un milione di volte ogni tre giorni. Un successo reso possibile anche dal lancio del portale web di Apple dedicato ai trailer cinematografici, che sfruttava proprio QuickTime per proporre una qualità visiva che la concorrenza non poteva ancora offrire. A 25 anni di distanza QuickTime ha perso terreno nei confronti delle altre soluzioni e dei servizi di video online, ma continua ad essere integrato in tutti i Mac. Dai quali, almeno per i prossimi anni, non se ne andrà di certo.