A Berlino sbarca il Partito dei Pirati
"Non ti fidare degli slogan, cerca come nel surfing". La filosofia del Piratenpartei è tutta in questo motto, di cui è stata tappezzata nelle scorse settimane l'intera Berlino. Sono giovani, competenti e dalle idee chiare. Ma soprattutto, sono tech.
Il nocciolo duro del loro pensiero è quello che, in teoria, dovrebbe perseguire qualsiasi movimento o partito politico in ogni nazione del mondo: libertà, democrazia, partecipazione, diritti civili, diffusione della cultura, ricerca e sviluppo. La loro novità, invece, è lo strumento con cui realizzare tutto questo: la rete.
Ovviamente alle spalle ci sono solide competenze ed ottimi percorsi di studio (il loro leader, il 28enne Sebastian Nerz, è laureato in Bioinformatica alla prestigiosa Università di Tubinga) ma la giovane età rappresenta questa volta non uno svantaggio, ma la possibilità di dare alla politica e alle amministrazioni una vera e propria rinfrescata, con nuove leve dotate di una visione del mondo più moderna e contestualizzata, piuttosto che lasciare il comando a vetusti settantenni che da tempo hanno dimostrato la loro incapacità di leggere i cambiamenti della società.
L'idea dei pirati della politica (in realtà di totale abnegazione al pacifismo, a dispetto del nome battagliero) nasce in Svezia nel 2006 per decisione di Rickard Falkvinge, con l'intento di rivoluzionare il concetto di copyright e diritto d'autore (e di conseguenza l'aspetto legislativo), allargando poi il suo campo d'azione ai diritti civili, educazione, gestione dei brevetti e così via.
In Italia il fenomeno è presente anche se poco conosciuto, mentre in Germania, con i recenti risultati alla amministrative della capitale, sono diventati un interlocutore politico che persino i colossi come la CDU di Angela Merkel e l'SPD tengono in seria considerazione.
D'altro canto il Piratenpartei sembra essere molto più che un semplice movimento di protesta; la campagna elettorale si è svolta quasi interamente in rete e ha investito molto sul voto giovanile, soprattutto in una realtà cosi complicata come quella della cosmopolita Berlino.
Oltre alle battaglie nobili sui massimi sistemi i giovani del Piratenpartei hanno battuto molto sui problemi concreti della città, come i trasporti gratuiti ed un reddito minimo per tutti i cittadini, ma anche legalizzazione delle droghe leggere ecc., tutti temi molto sentiti dall'elettorato berlinese.
Il prossimo appuntamento è per il 2013, quando dovrebbero svolgersi le Elezioni Federali in Germania. All'ultima tornata il Piratenpartei ha raggiunto il 2%, piazzandosi al primo posto tra i partiti esclusi dallo sbarramento (5%), ma gli osservatori concordano sulla possibilità che i giovani pirati della politica possano ottenere risultati molto più consistenti alle prossime elezioni, anche alla luce del declino che sta investendo l'intera classe politica teutonica.