Quattro ore in compagnia di Valhalla, il prossimo capitolo di Assassin's Creed che chiuderà la "trilogia" iniziata con Origins e proseguita con Odyssey. Dall'Egitto alla Grecia, per finire nell'epoca del vichinghi con un capitolo che vuole riprendere, rifinire e migliorare tutti gli elementi che negli ultimi due episodi hanno contribuito a realizzare una sorta di rivoluzione per il brand, che sia in termini di storia che di gameplay ha preso una strada molto precisa e, per alcuni, distante da quelle che erano le basi della serie. In Valhalla sembra che finalmente si sia trovato un equilibrio, abbandonando gli elementi più "pesanti" – come la progressione dei livelli – e affinando quelli che invece funzionavano bene. Lo abbiamo provato in anteprima in una lunga sessione di gioco, ecco le 5 cose che ci sono piaciute di più.
L'ambientazione vichinga
Une bella ventata di freschezza che continua a proporre ambienti e storie particolari ed esotiche, un trend iniziato egregiamente già con Origins e poi proseguito con Odyssey. Proprio come in questi casi, l'ambientazione vichinga non è solo bella da vedere e da esplorare, ma porta con sé ottimi spunti in termini di armi e gameplay – asce e doppie armi – e anche di idee narrative, che spesso si vanno a intrecciare sia con la storia dei vichinghi che con la loro interessante e profonda mitologia. Uno dei boss affrontati durante la sessione di prova, per esempio, era il Black Shuck, una bestia mitologica. Quello che cambia notevolmente è anche la conformazione del terreno e delle città, che offrono più spazi aperti e meno occasioni di assassini. In generale la parte provata è stata molto action, con poche occasioni per utilizzare la lama celata, che finalmente ritorna nel gioco.
Raid e Assalti
Sono le parti più d'azione e impattanti della nuova proposta di Assassin's Creed. In Valhalla si potranno affrontare queste due sfide durante la storia principale o come missioni secondarie. Per quanto riguarda i raid, si tratta di assalti a piccole roccaforti con l'obiettivo di eliminare tutti i nemici e suonare il corno posizionato al termine del percorso. È possibile svolgerli i due maniere: una stealth che prevede l'uccisione silenziosa dei soldati per poi richiamare successivamente i nostri uomini con il corno oppure una con assalto frontale dove si entra armi alla mano nell'accampamento e si prosegue fino all'uccisione del boss. Il primo caso, sebbene sia possibile, è comunque limitato: completare un raid al 100% in stealth sembra impossibile ed è un peccato. Gli assalti sono invece simili ma su dimensioni molto più vaste. In quello provato durante l'anteprima abbiamo assaltato un castello arrivando dal mare durante una tempesta, abbattendo il cancello e facendoci largo sezione per sezione eliminando soldati e carceri. È più lungo e difficile rispetto al raid, ma anche più adrenalinico e scenografico.
La nuova nave
Una bella novità in termini di gameplay è costituita dalla gestione della nave, che ora non è più un mezzo di trasporto dedicato alle lunghe distanze e da richiamare esclusivamente dai porti delle città, ma un'imbarcazione con la quale coprire anche brevi distanze e che soprattutto è possibile richiamare da qualsiasi punto della mappa, ovviamente quando ci si trova vicino a un fiume. In questo aiuta molto la conformazione del terreno, che nella sezione provata presentava un grande numero di fiumi con i quali raggiungere ogni missione. Basta quindi avvicinarsi alla sponda e selezionare il corno con il D-Pad per poter far apparire in ogni momento la barca, pronta a portarci in giro per la mappa. Durante la navigazione restano disponibili canti, storie e una nuova telecamera dinamica da attivare quando decidiamo di far seguire automaticamente il percorso alla barca.
Il combattimento
Le basi sono quelle di Odyssey, sulle quali Ubisoft ha costruito una serie di nuovi elementi per arricchire i combattimenti. I giocatori hanno la possibilità di scegliere se utilizzare un'arma a una mano accompagnata da uno scudo, un'arma a due mani oppure due armi a una mano. In questo modo il proprio stile diventa molto personalizzabile e consente di decidere se preferire un approccio più difensivo dotandosi di scudo o più offensivo utilizzando due armi. Per quanto riguarda la difesa, Valhalla propone non solamente la classica parata ma anche un sistema di parry che, se utilizzato con il giusto tempismo con un rapido tap sul tasto dorsale sinistro, consente di destabilizzare l'avversario che poi sarà vulnerabile per un attacco. Infine, gli avversari finiti a terra saranno vulnerabili a una pestata da attivare premendo il joystick destro. Restano sempre disponibili le abilità da attivare tenendo premuti il grilletto destro (abilità con le armi) o quello sinistro (abilità con l'arco). Ci sono poi due grandi novità: una barra della resistenza che si consuma a ogni attacco pesante e schivata e la necessità di ripristinare la vita consumando razioni. Nel primo caso bisogna stare molto attenti durante i combattimenti a non terminare la resistenza, mentre per quanto riguarda la salute – che non si ripristina più automaticamente – bisogna ricordarsi di raccogliere bacche e altre razioni prima di iniziare una missione.
La progressione del personaggio
Il più grande cambiamento è probabilmente costituito dalla nuova gestione della progressione di Eivor, il protagonista di Valhalla. I tanto dibattuti livelli, lo diciamo subito, sono spariti in favore di un sistema più fluido che non sembra limitare in modo netto il giocatore. Ora nella parte alta dello schermo non apparirà il livello di riferimento ma il numero di punti abilità in possesso e non ancora spesi, che potranno essere utilizzati per completare la nuova schermata delle abilità. Questa si presenta come un menu ramificato e diviso nelle sezioni che rappresentano i vari stili di gioco – stealth e assalto, per esempio – e che è possibile man mano completare spendendo punti abilità e ottenendo bonus passivi e attivi. Si tratta di un sistema simile a quello di Odyssey ma più strutturato, che peraltro ben si unisce alla nuova gestione dell'equipaggiamento finalmente separata dagli ormai scomparsi livelli.
Bonus: lo stealth dov'è?
Durante le quattro ore di gameplay abbiamo sentito la mancanza di un unico elemento: la componente stealth. La presenza della lama celata sul braccio di Eivor si è palesata solo in un paio di occasioni, quando abbiamo deciso volutamente di provare un approccio di silenzioso anche se il gioco ci chiedeva di procedere armi alla mano. In Valhalla, peraltro, l'uccisione silenziosa non è più relegata al tasto Y o triangolo, ma allo stesso pulsante utilizzato per l'attacco normale (il dorsale destro). Ora, vista l'impostazione action della sessione provata, che si è concentrata molto su raid e assalti, ci teniamo il beneficio del dubbio, sperando che nel gioco completo non si vada a perdere uno degli elementi più caratterizzanti della serie.