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ACTA, la Germania sospende la ratifica

Il governo di Angela Merkel ha deciso di sospendere il procedimento di approvazione del disegno antipirateria che ha scatenato proteste in tutto il mondo. Lo stop della Germania potrebbe pregiudicare l’intero iter della legge.
A cura di Angelo Marra
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Non abbiamo preso nessuna decisione finale, ma al momento abbiamo scelto di sospendere il processo di ratifica, per darci tempo e cioè per avviare una discussione più ampia e approfondita sui temi in discussione, e anche per aprire nuovi dibattiti sui temi relativi all'accordo ACTA”. Con questo comunicato affidato ad un portavoce del Ministero degli Esteri Federale la Germania ha annunciato a sospensione dell'iter di approvazione dell'ACTA, la legge per la tutela dei copyright in rete che ha causato proteste in tutto il mondo oltre ad una serie di attacchi hacker ai principali siti governativi e delle major discografiche e pubblicitarie. La decisione in realtà non è stata una vera sorpresa; sono oltre 54 le città che in Germania hanno visto manifestazioni imponenti di protesta, sia per i contenuti liberticidi ed ai limiti della legalità previsti dal disegno di legge, sia per tutta la segretezza che ha coperto i lavori fino all'ultimo istante.

Il popolo teutonico, supportato anche da un sempre più presente Partito Pirata Tedesco, si è dimostrato il più attivo nella protesta che comunque si è estesa ai quattro angoli del globo. Quella della Germania però non è le prima defezione. La Polonia e la Repubblica Ceca hanno già annunciato lo stop della procedura e il governo svedese sta prendendo seriamente in considerazione l'idea di unirsi al fronte anti ACTA. Con la rinuncia definitiva della Germania però l'intero procedimento rischia di arenarsi, poiché di sicuro molti altre nazioni potrebbero decidere di seguire le orme del colosso tedesco. I cittadini di tutti i paesi coinvolti nell'affaire ACTA stanno dimostrando aspramente la loro contrarietà al disegno di legge, tanto da aver costretto negli Stati Uniti Barack Obama a secretare tutti i procedimenti relativi all'ACTA per “questioni di sicurezza nazionale”.

A spaventare i governi però non sono solo le proteste di piazza; come si è visto già in occasione dello scontro sul SOPA di qualche settimana fa, il mondo degli hacker ha intensificato di molto i suoi attacchi verso i siti governativi e delle major discografiche e musicali coinvolte nella questione. Non è possibile prevedere se la legge alla fine verrà ratificata dal Parlamento Europeo a giugno, quel che è sicuro è che da oggi la sua strada è ancora più in salita, mentre dopo lo STOP SOPA il popolo della rete porta a casa un altro grandioso risultato.

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