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AdBlock Plus, Google, Microsoft e Amazon pagano per evitare il blocco delle pubblicità

Secondo un recente report diffuso dal Financial Times, alcuni colossi del web come Google, Microsoft e Amazon avrebbero stretto accordi specifici con Eyeo, creatori del noto plugin Adblock Plus che permette agli utenti che lo installano di evitare i banner pubblicitari online.
A cura di Matteo Acitelli
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Secondo un recente report diffuso dal Financial Times, alcuni colossi del web come Google, Microsoft e Amazon avrebbero stretto accordi specifici con Eyeo, creatori del noto plugin Adblock Plus che permette agli utenti che lo installano di evitare i banner pubblicitari online. Nel dettaglio Adblock Plus, da non confondere con Adblock, è un servizio che filtra le pubblicità online, eliminando tutti quei banner che la società ritiene invasivi e irrispettosi nei confronti degli utenti. Le ultime indiscrezioni diffuse dalla nota testata giornalistica però mettono in evidenza che questo filtro delle pubblicità non è proprio "puro" come la società Eyeo vuole far pensare. Come scrive il Financial Times infatti, alcuni big come Bing di Microsoft, i link contestuali di Taboola, il circuito pubblicitario Adsense di Google e Amazon avrebbero pagato la startup tedesca Eyeo per aggirare il più diffuso sistema per il blocco dei banner pubblicitari dei siti web.

Secondo quanto emerge dalla fonte, Eyeo avrebbe richiesto circa il 30% dei proventi che i gruppi riescono ad ottenere bypassando il filtro. Non è la prima volta che si vocifera di accordi segreti tra AdBlock Plus ed altre società. Già nel corso del 2013 una fonte tedesca aveva annunciato che Google ed altre aziende tecnologiche avrebbero pagato gli sviluppatori di Adblock Plus per evitare il blocco dei banner pubblicitari. Eyeo permette a piccoli siti Web di non essere inclusi nella lista del blocco, in modo da non impedire a chi li gestisce di guadagnare dalle inserzioni, a patto però che queste non siano invadenti. Già due anni fa infatti la startup tedesca aveva affermato che: "Entrare nella whitelist è gratuito per i piccoli siti e per i blog. Tuttavia, gestire l’elenco richiede uno sforzo significativo da parte nostra, che non può essere fatto interamente da volontari come invece accade con le normali liste che filtrano i banner. Ecco perché siamo pagati da alcune grandi aziende per consentire la visualizzazione di inserzioni pubblicitarie non invadenti, attraverso la loro partecipazione al programma Acceptable Ads". Insomma, alla fine il vero problema resta agli utenti che, pur utilizzando un servizio come AdBlock Plus continueranno a visualizzare sempre più annunci pubblicitari visti i nuovi accordi che la società che gestisce il plugin sta attivando con diversi colossi del web.

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