Ancora in piena fase di sviluppo, il progetto realizzato dal MIT in collaborazione con l'Università di Berkeley e Microsoft potrebbe davvero rivoluzionare la vita di tutti quelli che soffrono di problemi di vista, grazie a una tecnologia mai vista fino a ora che renderebbe possibile la produzione di un display caratterizzato da un pannello in grado di adattarsi del tutto automaticamente alla vista delle persone, basandosi sul punto di messa a fuoco.
Con il sistema pensato dai ricercatori, in grado di direzionale la luce emessa da ogni singolo pixel tramite uno speciale filtro, chiunque soffra di problemi di vista potrebbe finalmente dire addio alla necessità di utilizzare gli occhiali da correzione qualora dovessero utilizzare un computer, uno smartphone o un tablet proprio perché il nuovo display potrebbe riprodurre le immagini modificando pixel-per-pixel il modo in cui il raggio di luce raggiunge gli occhi dell'utente.
Un'idea eccezionale ma che impone ovvi limiti di utilizzo, come quello di non condividere il display con altre persone e che – attualmente – presuppone una distanza focale fissa e un utilizzatore del tutto immobile avanti lo schermo: due problemi che potrebbero essere risolti con lo studio e l'integrazione di un sistema di tracciamento per la posizione della testa dell'utente, unito a un ulteriore sistema di riconoscimento biometrico, con il quale – utilizzando una fotocamera ad alta risoluzione, che dovrebbe essere integrata nell'ipotetico display – il sistema potrebbe riconoscere il volto di ogni singolo utente, associarlo a un determinato problema di vista, e adattare automaticamente la focale di visualizzazione.
Siamo solo agli inizi, e ad ammetterlo sono gli stessi ricercatori che frenano l'entusiasmo e sottolineano che si tratta di una tecnologia in grado di adattarsi automaticamente per i diversi utenti ma non utilizzabile da due per contemporaneamente. Tuttavia, Ramesh Raskar, uno dei ricercatori che hanno partecipato alla stesura del progetto (allegato nel suo intero in alto) è convinto che se si riuscisse a trovare il modo di utilizzare un display con una densità di pixel per pollice superiore ai 326 ppi che caratterizzano il display dell'iPod Touch utilizzato nell'esperimento, la tecnologia sarebbe utilizzabile da più persone contemporaneamente.