Niente più scherzi in bolletta. Negli ultimi mesi tanti italiani si sono ritrovati cifre da capogiro addebitate a causa di servizi attivati a proprio carico. Servizi che, però, nessuno di loro aveva mai richiesto. È la truffa degli abbonamenti a sovrapprezzo sugli smartphone. Il funzionamento è tanto semplice quanto efficace: durante la navigazione via mobile basta effettuare per errore un tap su alcune pubblicità per aprire un'altra pagina, dove ad attendere gli ignari navigatori c'è un pulsante pronto ad iscriverli a carissimi servizi a pagamento. Un tap di troppo e il danno è fatto: ci si ritrova a sottoscrivere senza consenso esplicito un abbonamento da decine di euro alla settimana, addebitati a nostra insaputa nella bolletta telefonica.
È proprio sul consenso che l'Agcom – Autorità garante delle Comunicazioni – punterà per mettere un freno a queste frodi, il cui giro d'affari si aggira tra i 600 milioni e il miliardo di euro. 72 pagine di documento nel quale si afferma che, d'ora in avanti, i responsabili di questi servizi a pagamento dovranno richiedere l'esplicito consenso prima di addebitare costi agli utenti. Per esplicito consenso si intende un'azione che coinvolga attivamente il consumatore e non un semplice tap. L'Agcom suggerisce uno scenario nel quale l'utente deve inserire il proprio numero telefonico prima di accettare l'offerta, un cambiamento basilare ma importante; la truffa si basa infatti sui tap involontari che, soprattutto sui dispositivi touchscreen, avvengono continuamente.
.
A questo punto il consumatore si ritrova in bolletta costi dovuti ad abbonamenti mai realmente sottoscritti, che costringono ad intraprendere il duro percorso del rimborso. Un altro elemento che Agcom punta a rendere più immediato. La delibera sancisce quindi che gli operatori adottino "procedure semplici e trasparenti di rimborso agli utenti" che possano "gestire ed eventualmente rimborsare senza rinvii ad altri soggetti in caso di reclamo del contraente". l'Autorità chiede inoltre agli operatori di permettere di recidere dai contratti anche via mail e non, come avviene attualmente, solo tramite raccomandata A/R.
Importante ai fini dell'individuazione di queste truffe è anche la cosiddetta bolletta trasparente. Difficile, infatti, capire quali servizi vanno annullati e quali sono collegati a costi indesiderati. La bolletta deve diventare più chiara anche in materia di rete fissa e codice di migrazione, utilizzato per cambiare operatore di rete fissa e spesso nascosto dagli operatori. La delibera, prima di entrare effettivamente in vigore, andrà in consultazione pubblica per 60 giorni, periodo nel quale potrebbe essere soggetta a modifiche. La morsa sulle truffe di questo tipo, però, si stringe sempre di più e nel 2015, salvo problemi dell'ultimo minuto, potremo navigare più tranquillamente.