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AgCom, Quintarelli continua la sua corsa. Sì del Consiglio di Stato alla prorogatio di 60gg

Impazza in rete la candidatura di Stefano Quintarelli, con oltre 11.000 firme a suo sostegno. Intanto il Consiglio di Stato concede un massimo di 60 giorni per la proroga degli attuali organi collegiali.
A cura di Angelo Marra
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La candidatura di Stefano Quintarelli è ufficiale. La poltrona ai vertici dell'AgCom potrebbe essere occupata da un tecnico indipendente di provata esperienza e questo può far piacere e può spaventare. Di sicuro la rete ha dimostrato un enorme entusiasmo ne sostenere la candidatura dell'informatico veronese; sono oltre 11.000 le firme giunte a sostegno della sua candidatura e ieri l'hashtag #quinta4president è stato uno dei più caldi su Twitter e non sono mancate le manifestazioni di stima da parte di tutto il gotha dell'hi-tec italiano.

Per quello che riguarda l'aspetto "politico", inevitabile per un'autorità nata per vigilare argomenti così delicati, Quintarelli non viene da scuole di partito, non è nato sotto l'ala protettiva di qualcuno nè rappresenta poteri politici o economici. E' un informatico indipendente che ha dato vita a numerosi progetti importanti in Italia ed è stato in prima fila per promuovere quell'Agenda Digitale di cui tutti ora si riempiono la bocca. Insomma è un personaggio indipendente, quindi difficilmente manovrabile. Una caratteristica che potrebbe danneggiarlo nella sua corsa, visto che nei prossimi mesi l'AgCom sarà schiacciata tra le frequenze tv, il diritto d'autore ed altri argomenti caldi su cui si scontrano poteri forti da che se ne ha memoria. L'AgCom non ha certo brillato in passato per trasparenza, tantomeno i suoi componenti potevano vantare il curriculum e l'esperienza di Quintarelli, la cui competenza sull'argomento è indiscutibile. Sono queste le basi sulle quali la rete ha approvato e sostenuto la sua candidatura, un evento (le nomine delle autorità) che generalmente non è accompagnato da un tale entusiasmo.

Quintarelli dal canto suo, in numerose interviste e sul blog si è detto pronto a prendersi l'impegno e di non temere le inevitabili pressioni, anzi, ha già reso note le linee guida che caratterizzerebbero il suo eventuale mandato. Partecipazione prima di tutto; a partire dai cittadini a finire alle PMI, passando per stake holder e operatori, tutti i protagonisti della vita informatica devono essere coinvolti nelle decisioni, con un occhio di riguardo nei confronti dei consumatori. E' il turno poi della responsabilità, a cominciare da quella dei membri dell'AgCom che finora hanno avuto la possibilità di mantenere segreto il proprio voto, scaricando sul gruppo le singole scelte, modus operandi che andrebbe cambiato. Quintarelli ricorda anche la questione del diritto d'autore che negli scorsi mesi ha tenuto banco per il discusso regolamento voluto dal collegio uscente, puntando a soluzioni che puniscano eventuali azioni illecite senza ricadere pesantemente su tutti gli altri utenti.

Anche sulla questione delle frequenze TV auspica una soluzione che guardi anche oltre l'immediato, in previsione del superamento di internet sulla tv per il traffico video, previsto entro il 2018. Insomma Stefano Quintarelli sembra avere le idee chiare su quali saranno i nodi più duri da affrontare nel caso il Parlamento decida di confermare la sua nomina anche se, è il caso di ricordarlo, si tratta solo di una ipotesi. La politica già in passato ha dato dimostrazione di non tenere in alcuna considerazione le richieste provenienti dalla rete e non ci sarebbe nulla di assurdo se ci ritrovassimo al suo posto un altro dinosauro a parlarci di Goggles.

Intanto per il periodo di transizione dalla scadenza del mandato di Calabrò alle nuove nomine il Consiglio di Stato ha dato il via libera ad una proroga di 60 giorni durante la quale l'AgCom potrà portare avanti solo interventi di carattere ordinario o urgente, in attesa che si insedi il nuovo collegio. Il limite non dovrà essere superato ma toccherà all'autorità stessa stabilire quali siano gli interventi necessari e non procrastinabili.

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