Agenda Digitale Europea: Neelie Kroes chiede più donne ai piani alti dell’ICT
Qualche giorno fa, a Bruxells, Neelie Kroes ha incontrato le maggiori Telco e gli Over the Top del settore ICT europeo (Information and Communication Technology). L'incontro si è reso necessario ed urgente a causa del considerevole ritardo che l'Unione Europea sta accumulando rispetto all'Agenda Digitale, i cui obbiettivi erano stati fissati lo scorso maggio 2010 e prevedevano, tra le altre cose: l’adozione della banda larga da parte di tutti gli europei entro il 2013, la razionalizzazione dell’uso dello spettro radio, la pianificazione di iniziative legislative che la Commissione metterà in atto entro il 2013 contro i cyberattacchi, la fornitura di un accesso online sicuro ai dati sanitari personali di tutti gli europei e la diffusione dei servizi di telemedicina entro il 2015.
Ma la principale questione sul tavolo è stata un'altra: gli investimenti privati nelle nuove reti a banda ultralarga a sostegno della crescita della rete. Su questo punto, infatti, c'è grande attrito tra le principali Telco e le più importanti Internet companies, e la risoluzione del conflitto sembra ancora lontana, nonostante la mediazione della Kroes. Al momento, infatti, gli investimenti sono a carico delle azione di telecomunicazioni e, proprio per questo, serpeggia un crescente malcontento che non si rivela affatto utile all'avvio dei progetti di innovazione e crescita tecnologica previsti dall‘Agenda Digitale Europea. Le Telco chiedono agli Over the Top del settore come Facebook, Google ed Apple (colpevoli di non pagare alcun "pedaggio" per lo sfruttamento della banda) di mettere mano alla tasca ed investire in prima persona; ma accettare una richiesta del genere significherebbe stabilire un precedente pericoloso per le aziende in questione ed è perciò improbabile che l'accorda giunga repentino e senza scontri.
Ma la Kroes, oggi, ha puntato i riflettori anche su un'altra questione; problematica che abbiamo affrontato più volte su queste pagine, vale a dire l'esigua presenza di donne nei quadri dirigenziali dell'universo ICT. Secondo il commissario europeo per l'Agenda Digitale "non ha senso avere un'Europa digitale a metà e non c'è posto per nonsense machisti nel nostro futuro digitale. Fino a quando l'intero settore non capirà questo e non agirà di conseguenza, ci sarà il forte rischio di un massiccio divario di competenze che rallenterà il progresso dell'Europa" e ancora "l'ICT è per tutti e fare carriera nel settore deve essere un a possibilità per entrambi i sessi perché è nostra responsabilità usare i nostri talenti, lo dobbiamo a noi stessi e a tutte le donne".
E come non condividere le parole di Neelie Kroes? Specialmente oggi, giorno in cui ricorrono le celebrazioni delle conquiste, dell'emancipazione, dei diritti conquistati in cento anni di lotta da parte dello donne di tutto il mondo? Oggi non è un giorno di festa, lo sappiamo bene. C'è davvero poco da festeggiare: cento anni, e siamo ancora all'inizio, siamo ancora qui a rivendicare, a pretendere, a sottolineare l'assurda discriminazione a cui, oggi più che mai, le donne di tutto il mondo sono soggette.