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Agenda Digitale: i punti salienti rivisitati dal Governo Letta

L’Agenda Digitale rivisitata dal Governo Letta mira a semplificare i rapporti tra PA e cittadini, ad abbattere costi, a liberalizzare l’accesso alla banda larga, ad ottimizzare i processi della sanità, il tutto attraverso il volto e la guida di un nuovo leader: Francesco Caio. Approfondiamo le novità.
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Abbiamo già parlato dell'approvazione da parte del CdM del Governo Letta lo scorso sabato del Decreto del Fare e dell'Agenda Digitale che è stata attentamente rivisitata rispetto all'originario documento presentato nel dicembre del 2012.
Liberalizzazione della rete wi-fi e domicilio digitale sono le novità che abbiamo argomentato insieme, a monte, alla creazione della cabina di regia necessaria per guidare la digitalizzazione del Paese in vita del suo rilancio economico.

Il Decreto del Fare del Governo Letta ricordiamo essere articolato in 80 punti  tramite i quali si sono declinate le urgenze in termini di intervento economico per il salvataggio – e il caso di dirlo – del Paese. Tra questi 80 articoli ci sono misure rivolte all'impignorabilità della prima casa, ai tagli al fisco, alla riduzione dei consumi per le utenze elettriche, fondi per le opere pubbliche fino a 3 miliardi di euro, possibilità di erogazione prestiti a tassi agevolati per banche e casse depositi fino a 5 miliardi, e misure a favore della nautica, della ricerca e della mobilità degli studenti meritevoli.

Il nostro focus verte, però, sull'Agenda Digitale. Il Governo Monti l'aveva approvata nel 2012, ma poco è stato fatto nei mesi successivi, concretamente parlando. Il Governo Letta ha rivisitato alcuni punti, stabilendo, quindi, delle priorità.
Due sono state già attenzionate:
Misure per favorire la diffusione del domicilio digitale (art.14), attraverso un'accelerata operazione di digitalizzazione della documentazione dei cittadini che possono ora richiedere una casella di posta elettronica certificata (PEC) – attraverso la quale comunicare con le PA senza costi di spedizione;
liberalizzazione dei collegamenti wi-fi, senza richiesta di identificazione personale dell’utilizzatore. Necessaria sarà la tracciabilità dei dispositivi collegati alla rete che potrebbe avvenire attraverso la ricezione di un codice segreto attraverso email o SMS.

Restando nella digitalizzazione dei rapporti con la PA, il Decreto ha previsto:
– un Documento Unificato che funga da carta di identità, tessera sanitaria e carta nazionale dei servizi (DL 70 del 2011); questo per facilitare da un lato i cittadini, nel possesso di un solo documento, dall'altro le amministrazioni, potendo centralizzare l'emissione dei documenti (ergo, costi ridotti) e potendo erogare online servizi prima erogati agli sportelli;
un'Anagrafe Nazionale per la popolazione residente (ANPR), che diviene il sistema di riferimento anagrafico per l'intero Paese, integrando gli uffici al momento frammentati sul territorio.

Anche la sanità si digitalizza, questo grazie alle ricette digitali – con tagli ai costi, semplificazione della gestione, maggior efficacia dei controlli sulla spesa sanitaria e servizio al cittadino ottimizzato – il fascicolo sanitario elettronico – che raccolga i documenti dei cittadini e ne consenta la consultazione online – e le cartelle cliniche digitali.

Ancora, eventi di nascita e morte, o pagamenti, o, ancora, la stipulazione dei contratti con le imprese avverranno interamente online.
Una cabina di regia eGov controllerà il processo di digitalizzazione e garantirà – si presume – il suo funzionamento.
Intanto è stato nominato un "Mr Agenda Digitale", Francesco Caio, ingegnere elettronico nominato supercommissario al controllo e coordinamento dell’Agenzia per l’Italia digitale. Lui dovrebbe guidare le fila pro-digitalizzazione: stiamo a vedere se i punti diventeranno azioni e le previsioni diventeranno realtà.

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