Da oggi Alessandra Poggiani, figura alla quale Renzi aveva affidato la guida dell’Agenzia per l’Italia digitale, non è più il direttore generale dell’Agid. L’istituzione che dovrebbe guidare l’innovazione in Italia perde così un pezzo importante, tanto che in molti pensano già al fallimento dell’intera operazione. La Poggiani ha annunciato le sue dimissioni a Wired; la causa sarebbe da ricercare nella volontà di candidarsi alle elezioni regionali del Veneto nella lista PD di Alessandra Moretti. Proprio dove, all’interno del convegno Digital Venice, il premier l’aveva conosciuta e dove ora vuole continuare ad applicare l’innovazione sul territorio, ma nella sua Venezia.
Niente dimissioni a causa di fondi (e sostegno) insufficienti da parte del governo, quindi, un’ipotesi smentita dalla stessa Poggiani. Che, dalla sua, crede di aver posto i fondamenti perché l’Agid possa continuare il processo di innovazione nel Bel Paese. Eppure a leggere l’intervista rilasciata a Wired, forse qualche problema di fondo comunque c’era. "Non posso cambiare le cose da sola, senza squadra” ha dichiarato "Non mi sono sentita sostenuta, anche se questo governo è meglio dei precedenti. Forse il presidente del Consiglio ha chiaro quanto sia importante questa partita, ma gli altri senz’altro no”.
Ora l’obiettivo dell’istituzione è quello di trovare in fretta una persona che possa sostituire la Poggiani. Una figura che potrebbe essere collegata alle due persone con le quali l’ormai ex direttrice ha sempre lavorato bene: Paolo Barberis, consigliere per l’innovazione di Renzi, e Riccardo Luca, a capo dei cosiddetti Digital Champions, del presidente del comitato di indirizzo Stefano Quintarella e al presidente del Tavolo permanente per innovazione e agenda digitale Paolo Coppola. Il successore della Poggiani potrebbe essere proprio una delle figure che gravitano attorno a queste realtà.
Sempre che Renzi decida di portare avanti un progetto che in pochi anni ha già cambiato diversi direttori: Agostino Ragosa, dimesso forzatamente e Francesco Caio, scelto da Enrico Letta nel 2013. L'altra importantissima urgenza è proprio quella legata al problema della governance dell'Agenzia, da tempo criticata da tutti i direttori. Per fare ciò, però, l'istituzione avrà abbisogno di un grosso aiuto da parte del governo. La Poggiani rimarrà comunque in carica fino al termine del bando per la nomina del suo successore, il cui esito è previsto per la fine di aprile.