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AI Portraits: cos’è e come funziona l’app che trasforma i selfie in opere d’arte

Sfrutta le reti neurali e grazie all’analisi di oltre 45 mila dipinti di tutto il mondo e di tutte le epoche, è in grado di disegnare da zero dei veri e propri dipinti digitali, univoci per ogni persona che lo utilizza. Ma le richieste sono talmente tante che il portale è attualmente inaccessibile.
A cura di Dario Caliendo
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Non solo canzoni o serie TV, questa estate verrà ricordata anche per il tormentone delle app che trasformano il volto grazie all'intelligenza artificiale. E così, dopo il filtro per l'invecchiamento di FaceApp, in rete hanno iniziato a diffondersi dei selfie molto particolari, trasformati in vere e proprie opere d'arte tramite AI Portraits, una piattaforma sviluppata dal Visual Artificial Intelligence Lab di IBM, che porta con sé anche un tocco tutto italiano.

AI Portraits: come funziona l'app che trasforma il volto in un ritratto

Da Van Gogh, fino a Rembrandt e Tiziano, l'app realizzata dal laboratorio di ricerca diretto dal designer italiano Mauro Martino, sfrutta particolari algoritmi di analisi delle immagini con l'intelligenza artificiale, ed è in grado di riconoscere alcuni lineamenti propri del volto per produrre dipinti univoci per ogni persona inquadrata. E lo fa tramite una tecnologia chiamata Gan Model, con la quale si ottiene il risultato utilizzando dei modelli generativi molto diffusi nel campo dell'intelligenza artificiale.

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Utilizzarla è molto semplice. Basterà accedere al sito del servizio che, tra l'altro, dato l'enorme numero di richieste è addirittura andato offline nelle ultime ore, per poi caricare una propria fotografia ed aspettare l'analisi e il risultato. Anche se non si utilizzasse un selfie perfetto, la propria foto verrà analizzata da un sistema di reti neurali in grado di creare sempre contenuti originali, anche grazie all'acquisizione di oltre 45 mila dipinti di tutto il mondo e di tutte le epoche storiche.

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Ed è proprio grazie a questo ampio database che AI Portraits creerà da zero il "dipinto", scegliendo lo stile che più si addice al soggetto fotografato e disegnando l'immagine con caratterizzazioni specifiche, come ad esempio la scelta della tecnica di pittura o l'utilizzo del chiaroscuro. Le immagini ottenute, infine, si potranno anche salvare in 8K, permettendo quindi di notare anche i dettagli più piccoli, come una pennellata o il riflesso della luce.

AI Portraits: quali sono i rischi per la privacy

A differenza di FaceApp, che ha alzato un polverone piuttosto importante circa alcuni (ipotetici) problemi relativi alla privacy dei propri utenti, il sistema di AI Portraits non dovrebbe mettere a rischio i dati personali di chi lo utilizza, ne cataloghare le caratteristiche biometriche dei propri utenti.

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Gli sviluppatori, infatti, hanno subito dichiarato che le fotografie caricate sui server del servizio, avranno l'unico scopo di creare il ritratto e, una volta portata al termine l'opera d'arte, il proprio selfie verrà immediatamente eliminato e non sarà riutilizzato per altri scopi.

AI Portraits: il sito è inaccessibile per le troppe richieste

Chiunque non abbia ancora avuto modo di provare AI Portrait, sicuramente non riuscirà a farlo nelle prossime ore: da quando è diventata virale la piattaforma, le richieste sono state talmente tante che il sito non è riuscito a gestirle tutte, ed è da alcune ore in manutenzione.

Insomma, in questo momento il portale non è in grado di soddisfare l'enorme mole di accessi ed è assolutamente inutilizzabile: gli sviluppatori però, promettono di tornare a breve online, per permettere a tutti gli utenti di ottenere il proprio ritratto del tutto gratuitamente, e salvare per sempre i propri lineamenti in quella che potremmo definire una delle prime opere d'arte moderne.

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