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“Attenzione alle telefonate truffa”: allarme del Garante Privacy sui dati rubati da Facebook

La pubblicazione dell’archivio di dati sottratti a Facebook è pericolosa proprio perché la banca dati si basa su una sterminata lista di nomi e cognomi abbinati al relativo numero di telefono. Questo aspetto rende possibile chiamare decine di milioni di utenze sapendo già chi risponderà, ma anche tentare di impossessarsi del numero delle vittime.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Sono circa 36 milioni gli italiani coinvolti nella pubblicazione dei dati personali di mezzo miliardo di profili Facebook avvenuta negli scorsi giorni. I dati, trafugati mesi fa sfruttando una falla del social, sono ora gratuitamente a disposizione di truffatori e qualunque altro genere di criminale desideri metterci le mani sopra, motivo per cui sulla vicenda è intervenuto in queste ore il Garante per la protezione dei dati personali con una raccomandazione per gli utenti colpiti: fare attenzione a eventuali anomalie che si verificano sul proprio numero.

Cosa rischia chi è stato colpito

La pubblicazione dell'archivio di dati sottratti a Facebook è pericolosa proprio perché la banca dati si basa su una sterminata lista di nomi e cognomi abbinati al relativo numero di telefono e ad altre informazioni personali. Questo aspetto rende possibile chiamare decine di milioni di utenze sapendo già chi risponderà — un aspetto da non sottovalutare nell'ambito delle truffe telefoniche. Lo stesso vale per gli SMS di spam o i raggiri basati sul phishing, per non parlare di eventuali truffe più sofisticate che anziché partire a tappeto prendono di mira singole persone. Il garante aggiunge tra le minacce anche quella del SIM swapping, nella quale il criminale utilizza i dati personali della vittima per farsi reintestare il contratto telefonico e attivare una SIM che sostituisca quella in possesso del legittimo proprietario; lo scopo è quello di utilizzare il numero così guadagnato per avere accesso a servizi di home banking che sfruttano gli SMS come seconda chiave di autenticazione.

Come proteggersi dalle truffe

Per quest'ultima minaccia, per il Garante l'unica risorsa da mettere in campo è rimanere all'erta rispetto ad "anomalie connesse alla propria utenza telefonica": ad esempio, se il telefono non riceve più il segnale cellulare anche dove normalmente si comporta in modo adeguato. "Un tale evento — prosegue il Garante — potrebbe essere il segnale che un criminale si è impossessato del nostro numero di telefono per usarlo a scopo fraudolento". In questi casi l'ideale è contattare l'operatore telefonico e verificare che la causa del problema non sia da imputare a un illecito. Per le altre tipologie di truffa occorre semplicemente rimanere all'erta rispetto a telefonate e messaggi in entrata che non siano stati precedentemente richiesti. I truffatori possono nascondersi dietro a finte banche, brand famosi, catene di supermercati e molto altro; l'importante è verificare sempre l'autenticità di queste comunicazioni in entrata prima di dare fiducia a chi sta dall'altra parte.

Come verificare se si è stati colpiti

Il Garante ha chiesto anche a Facebook di mettere a disposizione uno strumento efficace per permettere agli utenti di verificare se il loro numero è stato sottratto illecitamente dal social insieme a nome, cognome e altri dati. Nel frattempo per effettuare autonomamente questa verifica è possibile seguire le istruzioni qui riportate.

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