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AOL e l’Huffington Post licenziano i freelance

La nuova linea editoriale adottata da Arianna Huffington porta al licenziamento dei freelance.
A cura di Giovanna Di Troia
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Da quando AOL ha acquisito per ben 315 milioni di dollari l'Huffington Post, se ne sono viste di tutti i colori. Sin dai primi giorni dell'acquisizione si prospettavano alcuni cambiamenti nella leadership editoriale e nel futuro di tutti i dipendenti che Arianna Huffington aveva assoldato al suo servizio.

Già da un paio di settimane i giornalisti freelance erano in una posizione particolare, si potrebbe dire in Purgatorio, o se si preferisce in attesa o “sul chi va là”. Ma sembra che tale situazione sia ora in “dirittura d’arrivo”, è proprio il caso di dire “al termine” in tutti i sensi. È finalmente giunto un comunicato ufficiale che riporta le testuali parole: The Huffington Post Transition team has just eliminated all AOL freelancers and contractors (at least those in business and finance-everything under Peter Goodman).But we have been invited to continue contributing for free.”

Quindi, “freelancers” e “contractors” saranno sostituiti da una serie di persone che Goodman ha in mente, oppure con giovani e nuovi scrittori “a buon mercato”, economici, che ancora non sono stati assunti.

Ma si prevede anche l’assunzione di alcuni valenti redattori a tempo pieno e scrittori di talento e quindi estremamente “costosi”.  Questi cambiamenti nascono dalla necessità di Arianna Huffington di  avere giornalisti fisicamente presenti che lavorano in una sala stampa in LA, New York o Washington, DC, tornando quindi ad un modello di business antico, anche perché con i freelance nasce il problema di coprire i contenuti in tempo reale e rispondere immediatamente alle notizie.

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