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Apple e TikTok hanno rifiutato un invito a testimoniare davanti al Congresso USA

La casa di Cupertino e lo sviluppatore della piattaforma di condivisione video diffusa tra i più giovani sono stati accusati di mettere a rischio i dati dei loro utenti all’inseguimento di profitti sempre maggiori, ma in generale il clima tra i legislatori statunitensi e i rappresentanti del mondo dell’alta tecnologia si sta facendo sempre più teso.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Le dimostrazioni di diffidenza da parte del Congresso statunitense nei confronti del mondo della tecnologia si stanno facendo visibilmente più frequenti man mano che trascorrono i mesi. Dopo il caso di Huawei e dopo gli attacchi sferrati al numero uno di Facebook nell'ultima audizione davanti alla Securities and Exchange Commission, due delle aziende più in voga nel panorama hi tech sono state recentemente convocate di fronte ai senatori USA senza però aver risposto all'appello: si tratta di Apple e ByteDance (la casa di sviluppo di TikTok), alle quali il senatore repubblicano Josh Hawley aveva chiesto pochi giorni fa di testimoniare di fronte al congresso sui loro legami con la Cina.

L'appuntamento richiesto era fissato per oggi all'interno di un'udienza sui temi della privacy e di come le aziende del settore tecnologico rischino di lasciare i dati dei loro utenti scoperti nei confronti delle minacce di hacker e governo cinese. TikTok, ha riportato Axios, ha riferito di aver ricevuto l'invito troppo tardi e di non essere riuscita, con così poco preavviso, a selezionare un testimone in grado di contribuire in modo utile a un'eventuale conversazione sul tema; Apple non ha invece fornito spiegazioni né commenti al riguardo.

La tesi di Hawley è che i due gruppi stiano comportandosi in modo contrario agli interessi dei loro stessi utenti, stoccando i loro dati all'interno di server situati in Cina e mettendoli così indirettamente disposizione del governo di Pechino: Apple per preservare la propria sopravvivenza all'interno di un mercato fondamentale; ByteDance, proprio in quanto azienda situata in territorio cinese.

Apple effettivamente ha iniziato l'anno scorso a custodire le chiavi di crittografia degli account iCloud dei suoi utenti cinesi direttamente nel paese asiatico (come costretta dalle leggi locali), mentre alcuni dei server di Bytedance dove vengono stoccati i dati degli utenti di TikTok sono situati in Cina. In realtà entrambe le aziende hanno già avuto modo in passato di distanziarsi da accuse simili a quelle che vengono loro rivolte da Hawley, ma aver mancato l'appuntamento di oggi non servirà sicuramente a distendere il clima già teso tra i legislatori USA e una Silicon Valley percepita come sempre più compromessa dalla ricerca del profitto a ogni costo.

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