E' stato rilasciato ad inizio maggio, ed è durato poco meno di un mese. Questo il triste fato di Weed Firm, un gioco gratuito per iOS che in pochissimi giorni è riuscito a scalare le classifiche degli App Store di tutto il mondo e piazzarsi al primo posto, per poi essere rimosso dall'azienda di Cupertino.
Come si può intuire dal nome, lo scopo principale di Weed Firm era quello di riuscire a dare vita e a far crescere il più possibile un business basato sul commercio della marijuana, a partire dalla coltivazione e la raccolta della pianta, fino ad arrivare alla vendita.
A dare il "triste annuncio" è la stessa software house, che ha comunicato a tutti gli utenti che il gioco sarebbe stato rimosso temporaneamente dallo store di Apple per sistemare "alcune cose relative alla manutenzione". Le reali motivazioni dell'episodio però sono state spiegate dalla stessa azienda in una nota pubblicata sul blog ufficiale del gioco, nella quale gli sviluppatori hanno puntato il dito verso Apple, pur non spiegando esplicitamente le motivazioni.
"Immaginiamo che il problema consistesse nel fatto che il gioco è troppo bello, e ha ottenuto il primo posto in Tutte le Categorie" – si legge nella nota – "c'è certamente un gran numero di app basate sull'erba e ancora disponibili, oltreché giochi che promuovo le cosiddette ‘attività illegali' come sparare alle persone, schiantare auto o gettare uccelli contro gli edifici."
Weed Firm non è il primo gioco il cui protagonista principale è la marijuana. Ed è questo uno degli aspetti più controversi della faccenda che ha visto il titolo rimosso anche dal Play Store di Google, per un problema tecnico in cui il colosso di Mountain View non ha avuto alcuna parte, ma che in effetti non rappresenta un'azione illecita da parte di Apple: nelle controverse linee guida per lo sviluppo di giochi e applicazioni da pubblicare nell'App Store infatti, l'azienda di Cupertino ha la possibilità di intervenire in caso di "contenuto o comportamento ritenuto sopra le righe" e, considerando che a decidere sono loro, in soldoni quelli di Cupertino si riservano il diritto di fare come vogliono, a prescindere delle ragioni stesse per cui intervengono.
