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Apple nei guai, iPad è un marchio cinese

Apple questa volta potrebbe avere dei problemi molto seri, soprattutto nell’enorme mercato cinese. Il marchio “iPad” è stato registrato da una società cinese dieci anni prima dell’arrivo del popolare tablet. L’amara scoperta in tribunale, proprio per una denuncia di violazione portata avanti proprio da Cupertino.
A cura di Angelo Marra
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Apple è finita davvero in un brutto guaio e, ironia della sorte, ci si è infilata volontariamente. Qualche mese fa il colosso di Cupertino aveva trascinato in tribunale per violazione del copyright un'azienda cinese, la Proview Technology, rea di aver utilizzato sul mercato il nome iPad.

La Proview produce pannelli LCD e già nel 2001 aveva depositato il marchio iPad, cioè quasi dieci anni prima che il famoso tablet vedesse la luce. Quando Apple ha iniziato la lavorazione sul suo device ha cercato invanoo di acquistare il nome, riuscendo solo a spuntare un accordo per lo il suo sfruttamento per una cifra poco superiore ai 50mila dollari. La proprietà è rimasta invece alla Proview, inclusa la possibilità di utilizzare il marchio su tutto il territorio cinese, anche se da allora le due aziende non hanno smesso di darsi battaglia.

Questa volta però la brutta scoperta l'ha fatta proprio la società fondata da Steve Jobs. Il tribunale di Shenzhen infatti non ha accettato il ricorso di Cupertino contro la Proview e oltre al danno derivante dal rigetto della denuncia presentata dagli avvocati è arrivata inevitabilmente anche la beffa.

La Proview nel frattempo è finita sull'orlo del fallimento e la sua gestione è stata affidata ad un commissario esterno a cui è toccato il compito di fare cassa in qualche maniera. Così l'azienda, forte della decisione del tribunale, ha trovato la sua gallina dalle uova d'oro e ha deciso di denunciare a sua volta Apple per lo stesso identico motivo.

Sì perchè, stando alla situazione attuale, tutti i tablet venduti da Cupertino in Cina rappresentano una chiara violazione del copyrigh, per cui Apple si trova dinnanzi alla scelta di dover cambiare nome oppure versare all'azienda cinese 1,6 miliardi di dollari di risarcimento.

Non solo, sembra che i termini del brevetto depositato all'epoca da Proview ne estendano la paternità anche fuori dai confini cinesi e per Apple non sembrano esserci vie d'uscita. Per un gigante che ha fatto del proprio brand il cavallo di battaglia, l'ipotesi di dover mutare il nome di uno dei suoi preziosi dispositivi potrebbe risultare commercialmente dannoso ed è probabile che Cupertino, al netto di eventuali escamotage legali, decida di mettere mano al portafoglio e di concludere il contenzioso con Proview cercando di ridurre al minimo il danno.

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