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Apple non è la prima azienda trilionaria del mondo: la (brutta) storia di PetroChina

No, Apple non è la prima azienda trilionaria del mondo. Questo record spetta alla PetroChina, una realtà cinese che ha raggiunto la valutazione trilionaria nel 2007. Se oggi nessuno si ricorda di questa azienda, però, c’è un motivo: subito dopo l’esplosione in borsa, il suo valore è crollato.
A cura di Marco Paretti
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No, Apple non è la prima azienda trilionaria del mondo. Sì, Apple è la prima azienda trilionaria in America. La confusione creata da post e titoli di giornale in merito al raggiungimento della valutazione di mille miliardi di dollari da parte di Apple sembra non volersi placare. Nemmeno a distanza di ore dall'annuncio di quello che per l'azienda di Cupertino è un traguardo estremamente importante, anche perché la innalza ad una posizione dove non ha rivali: attualmente è l'unica azienda a poter contare su una capitalizzazione trilionaria. Ma non è la prima al mondo. Questo record spetta alla PetroChina, una realtà cinese che ha raggiunto la valutazione trilionaria nel 2007. Se oggi nessuno si ricorda di questa azienda, però, c'è un motivo: subito dopo l'esplosione in borsa, il suo valore è crollato. Segno che anche questi colossi possono cadere.

La prima realtà a superare il trilione di dollari di valutazione, dicevamo, è stata la PetroChina, una società che, come suggerisce il nome, opera nel settore petrolifero. Nel novembre del 2007, dopo un debutto entusiasmante alla Shanghai Stock Exchange, l'azienda ha raggiunto la capitalizzazione di un trilione di dollari, portando le azioni a triplicare il loro valore e a rialzare fortemente quello dei titoli alla Borsa di Hong Kong, dove aveva debuttato anni prima. Al termine della giornata, PetroChina poteva contare su una valutazione di 1,1 trilioni di dollari a Shangai e Hong Kong.

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Un record storico che ha anticipato quello di Apple, ma che ci insegna anche come questi dati non siano sinonimo di sicurezza. Da quel momento nel novembre del 2007, per PetroChina i mesi successivi sono stati una discesa verso l'abisso. Alla fine del 2008 la valutazione del colosso cinese è crollata a 260 miliardi di dollari, elemento che l'ha resa la più grande distruzione del patrimonio degli azionisti nella storia. Le cause? La crisi finanziaria e il collasso del prezzo del petrolio: quando PetroChina ha debuttato alla borsa di Shangai, il prezzo medio di un barile era di 140 dollari, oggi è praticamente dimezzato. PetroChina non ha peraltro performato bene nemmeno dopo il 2008: dall'inizio del 2009 il titolo ha perso oltre il 20 percento del suo valore.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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