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Apple risponde alle accuse: “Trattiamo Spotify come tutte le altre app”, la replica: “Monopolista”

La querelle tra Spotify e Apple, iniziata con l’esposto alla commissione Antitrust da parte della società guidata da Daniel Ek, si arricchisce di un ulteriore episodio. Dopo le risposte da parte di Cupertino, sostenendo in sostanza che Spotify è trattata come tutte le altre app, Spotify torna a rispondere, dicendo che Apple di comporta da “monopolista”.
A cura di Francesco Russo
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La querelle tra Spotify e Apple, iniziata con l'esposto alla commissione Antitrust da parte della società guidata da Daniel Ek, si arricchisce di un ulteriore episodio. Dopo le risposte da parte di Cupertino, sostenendo in sostanza che Spotify è trattata come tutte le altre app che fanno parte dell'App Store e accusando la società di Ek di voler "guadagnare di più dal lavoro degli artisti", a sua volta Spotify risponde dicendo che Apple si comporta da "monopolista". La denuncia di Spotify presso l'Antitrust dell'UE è dovuta al fatto che ritiene esagerata la commissione del 30 percento che il colosso di Cupertino trattiene dai guadagni, una commissione che Spotify ha definito, senza mezzi termini, "tassa". Secondo Spotify questa commissione permetterebbe ad Apple di comportarsi da "monopolista" sul mercato della musica in streaming, in quanto al stessa Apple non potrebbe essere concorrenziale in quanto non avrebbe la forza di praticare lo stesso prezzo di Apple Music, la piattaforma streaming del colosso di Cupertino.

"Apple si comporta da monopolista". È questa la nuova accusa che Spotify muove nei confronti della Apple, dopo aver denunciato la società di Cupertino presso la commissione Antitrust dell'UE per concorrenza sleale. La stessa commissione ha confermato di aver ricevuto l'esposto dalla società scandinava guidata da Daniel Ek e che presto si esprimerà a riguardo. Intanto, dopo la risposta piccata di Apple che ha accusato Spotify di volersi arricchire sul lavoro degli artisti, ecco che arriva una nuova accusa da Spotify, sostenendo che quella commissione del 30 percento richiesta sui guadagni realizzati dall'app all'interno dell'App Store permetterebbe al colosso di Cupertino di comportarsi da monopolista, a tutto vantaggio di Apple Music.

Infatti, nei giorni scorsi Apple ha tenuto a sottolineare come l'azienda scandinava abbia "convenientemente" omesso il fatto che la commissione del 30% è solo per il primo anno, la percentuale poi si abbassa e si stabilizza per gli anni successivi al 15 percento, la metà.

Le parole di Spotify comunque sono state pesanti: "Come ogni monopolista, Apple dirà di non aver fatto nulla di male, sostenendo di avere a cuore gli interessi dei concorrenti e degli utenti". Il vero problema, continua l'azienda scandinava nella sua ultima dichiarazione, "è che Apple ritiene che ogni utente di Spotify su iOS sia un cliente di sua proprietà e non un cliente di Spotify, ecco il vero problema con Apple". Si tratta, insomma, solo dell'ultimo di una serie di colpi tra Spotify e Apple che non termina certo qui, in attesa del pronunciamento della commissione Antitrust UE.

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