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Attacco hacker contro Avid Life Media: diffusi i dati personali di 40 milioni di utenti

Gli hacker responsabili dell’attacco informatico ai danni di Avid Life Media, proprietaria dei siti di appuntamenti online AshleyMadison.com, CougarLife.com ed EstablishedMen.com, hanno pubblicato i dati personali di circa 40 milioni di utenti.
A cura di Marco Paretti
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ashley madison avid life media hacker

Lo scorso mese i sistemi informatici di Avid Life Media, responsabile dei siti di appuntamenti online AshleyMadison.com, CougarLife.com ed EstablishedMen.com, sono stati colpiti da un attacco hacker che ha portato al furto dei dati personali di circa 38 milioni di persone iscritte ad uno dei siti web di appuntamenti gestiti dalla società canadese. Poche ore dopo l'attacco, il gruppo di hacker "Impact Team" ha rivendicato l'azione e minacciato di diffondere i dati sensibili se non fossero stati chiusi due dei siti amministrati da Avid Life Media, Ashley Madison ed Established Men. Tra i dati rubati, spiegano gli hacker, si trovano le fantasie sessuali segrete e le transazioni delle carte di credito, i veri nomi e gli indirizzi, i documenti e le email degli impiegati.

L'azienda canadese si è rifiutata di chiudere i portali e, nelle ultime ore, gli hacker hanno mantenuto la promessa, pubblicando sul web i dettagli personali di milioni di utenti contenuti all'interno di un archivio da 10 GB. "Il tempo è scaduto" hanno spiegato gli hacker in una nota. "È colpa di AML che vi ha mentito, fategli causa e chiedete i danni. Poi proseguite con la vostra vita. Imparate la lezione e fate ammenda, ora è imbarazzante ma passerà". A poche ore dal rilascio, il database sta già creando imbarazzo in tutto il mondo; i documenti riportano infatti nomi, cognomi ed email degli iscritti ai siti di appuntamenti.

Alcuni analisti hanno persino trovato la mail istituzionale di Tony Blair, ex primo ministro inglese, insieme ad altri indirizzi governativi. Gli stessi analisti hanno però spiegato che, non richiedendo la verifica dell'email, la presenza dell'indirizzo potrebbe essere dovuta ad un account fittizio creato da qualcuno esterno al governo. All'interno dell'archivio, inoltre, sono presenti sia indirizzi email che password (criptate), che quindi possono fornire agli hacker in grado di decrittare quelle più semplici la possibilità di accedere alla corrispondenza privata degli utenti. A ci si aggiungono account PayPal, credenziali d'accesso dei dipendenti e diversi documenti interni come contratti, note e dettagli sulle vendite.

"Stiamo monitorando attivamente la situazione per determinare la veridicità delle informazioni divulgate" ha commentato l'azienda. "Continueremo a lavorare per rimuovere ogni rilascio di nuove informazioni riservate. Le operazioni dei nostri siti continueranno". Avid Life Media ha inoltre confermato il coinvolgimento dell'FBI – oltre che delle Royal Canadian Mounted Police e Ontario Provincial Police – nell'indagine al fine di individuare i responsabili. "Non si tratta di un episodio di hacktivismo, ma di un'azione criminale" ha continuato l'azienda canadese, che sottolinea come i responsabili saranno perseguiti nella maniera più dura consentita dalla legge.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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