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Attentati Nuova Zelanda: su Facebook è attivo il Safery Check per offrire o chiedere aiuto

A seguito degli attentati in Nuova Zelanda, su Facebook è attivo il Safety Check, una funzione utile a consentire gli utenti di informare parenti e amici della propria incolumità, ma anche per fornire e richiedere aiuto o effettuare donazioni in denaro ad associazioni non profit.
A cura di Dario Caliendo
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In seguito agli attentati in Nuova Zelanda, su Facebook è stato da poco attivato il Safety Check, una funzione presente nella sezione "Strumenti per la comunità" nata per consentire agli utenti di informare conoscenti e parenti della propria incolumità. La funzione da anni presente nel social di Zuckerberg, viene attivata in seguito a terremoti, maremoti, trombe d'aria, terremoti ma anche ad eventi tragici ed attentati come quello delle ultime ore: è un ottimo strumento, utile non solo a far conoscere ai propri contatti di stare bene, ma anche per chiedere e offrire aiuto nelle zone colpite dall'evento.

Il Safety Check è nato nel 2011, in occasione del terremoto e dello tsunami che ha colpito Tohoku, e a partire dagli ultimi attentati che hanno coinvolto Parigi, è stato utilizzato anche nel caso di una situazione di pericolo diverso da una calamità naturale.

Come dare e chiedere aiuto con Facebook

Per accedere al Safety Check di Facebook, è necessario entrare nella pagina dedicata del social network. Una volta aperta è possibile chi dei propri amici è in zona e quali hanno confermato di stare bene.

Ma non è tutto. Tramite il Safety Check è anche possibile effettuare una donazione in denaro ad una delle tante non profit, che poi girerà i fondi alle organizzazioni locali impegnate nel soccorso, oppure chiedere o cercare aiuto.

Nell'ultimo caso, lo strumento è presente nella pagina sotto la voce "Assistenza" e permetterà di localizzare sulla mappa tutte le persone che offrono o chiedono aiuto, divise per la tipologia di supporto cercato o fornito.

La funzionalità è sempre presente tra i preferiti di Facebook, e consente di controllare l'esistenza di situazioni di crisi, ottenere le relative informazioni e – eventualmente – fornire aiuto: questa possibilità è attiva da oltre un anno, e permette di offrire e chiedere aiuto nelle zone colpite da un evento critico, per rendere possibile un contatto tra le persone.

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