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Bologna, Facebook censura la statua del Nettuno per nudità

Statuario, slanciato e simmetrico. Ma anche nudo. Troppo, almeno per Facebook. Così, ancora una volta, il social network di Mark Zuckerberg è tornato a censurare un’opera d’arte perché troppo esplicita.
A cura di Marco Paretti
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Statuario, slanciato e simmetrico. Ma anche nudo. Troppo, almeno per Facebook. Così, ancora una volta, il social network di Mark Zuckerberg è tornato a censurare un'opera d'arte perché troppo esplicita. A finire al centro della polemica questa volta è uno dei simboli di Bologna, il Nettuno che sovrasta l'omonima fontana in piazza del Nettuno. Secondo la scrittrice Elisa Barbari, che sul suo profilo ha raccontato la particolare vicenda, il social network avrebbe censurato l'immagine della statua perché troppo esplicita.

"Volevo sponsorizzare la mia pagina" scrive la Barbari, "ma a quanto pare per Facebook la foto del nostro Gigante è un contenuto esplicitamente sessuale che mostra eccessivamente il corpo o si concentra su parti del corpo senza che sia necessario. Il Nettuno? Robe da matti!". L'inconveniente nasce dalla volontà di pubblicizzare la pagina amministrata dall'autrice utilizzando proprio un'immagine del Nettuno visto di spalle, perché, come recitava il testo che accompagnava la fotografia, il focus sarebbe stato sulle "storie, curiosità e scorci di Bologna". In poco tempo, però, il social network ha rifiutato la sponsorizzazione definendo il contenuto troppo esplicito.

"La tua inserzione non è stata approvata perchè viola le linee guida sulle pubblicità di Facebook" ha scritto Facebook in risposta. "Presenta un'immagine con contenuto esplicitamente sessuale che mostra eccessivamente il corpo o si concentra su parti del corpo senza che sia necessario. Non è consentito l'uso di immagini o video di nudo o di scollature troppo profonde, anche se per fini artistici o educativi". Non è la prima volta che Facebook censura un'opera d'arte. Pochi mesi fa il social network aveva bloccato la diffusione di un'immagine ritraente l'opera L'origine du monde, L'origine del mondo, di Gustave Courbet perché ritraente le parti intime di una donna.

In realtà nel 2015 Facebook aveva già risposto alle critiche riguardanti la censura di immagini relative a donne che allattano i propri figli – anch'esse bloccate in passato – e di dipinti, statue e altre forme artistiche ritraenti nudità, consentendo la loro diffusione sul social. "Ammettiamo la pubblicazione di fotografie di sculture, dipinti e altre forme artistiche ritraenti figure nude" aveva scritto il social network in una nota. Bisogna però sottolineare che questa apertura riguarda i normali post e non specifica se anche quelli sponsorizzati possono contenere questi elementi. Da qui, forse, è arrivato il blocco del Nettuno di Bologna: l'immagine che l'autrice voleva pubblicare sarebbe stata sponsorizzata e quindi avrebbe raggiunto il News Feed degli utenti a pagamento. O forse si tratta solo di un errore in fase di verifica, come sostengono in molti. La Barbari, dal canto suo, risponde con ironia: "Negli anni '50, in occasione della festa delle matricole, vestirono il Nettuno. Forse FB lo preferisce conciato così".

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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