Davvero simpatica la vicenda che ha visto protagonista la figlioletta di un dipendente di Google, ma dal colosso di Mountain View si sa, ci si può aspettare di tutto. Spinta dal desiderio di passare più tempo con il suo papà, e con il compleanno alle porte, la piccola Katie decide di rivolgersi direttamente al suo datore di lavoro, chiedendogli il mercoledì libero in modo da festeggiare assieme.
"Caro dipendente di Google, può per favore assicurarsi che papà possa avere un altro giorno di vacanza mercoledì, perché ha libero solo il sabato? Katie. P.S. È il compleanno di papà. P.P.S. È estate!", scrive la piccola Katie, con la grafia tipica di chi a sette anni d'età riesce a comunicare con schiettezza e sincerità.
La letterina riesce ad arrivare sul tavolo del capo, Daniel Shiplacoff (Human Interface & User Experience Design di Google) che, invece di ignorarla prende carta e penna (o meglio, mouse e tastiera) e risponde personalmente alla piccola, inviandole un messaggio ufficiale: "Cara Katie, grazie per la premurosa lettera. Tuo papà lavora duro per progettare molte cose belle per Google e per milioni di persone nel mondo. In occasione del suo compleanno, e riconoscendo l’importanza di avere qualche mercoledì libero durante l’estate, gli concediamo l’intera prima settimana di luglio di vacanza. Divertitevi."
Quanto accaduto alla piccola Katie e al suo papà è solo un'esempio della dimensione sempre più "umana" che negli ultimi anni ha caratterizzato i big del tech. Una struttura interna che, forte di ampi spazi di relax e rapporti tra manager e dipendenti sempre meno formali, riesce a dar vita a un luogo di lavoro sempre meno stressante, all'interno del quale tutte le menti brillanti sono libere di dare sfogo alla propria creatività.