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Chi è Agostino Ragosa, il (probabile) direttore dell’Agenzia Digitale

Classe 1950, responsabile dell’infrastruttura tecnologica di Poste Italiane, vanta un curriculum di tutto rispetto in ambito di innovazione tecnologica. La sua nomina però già anima il dibattito in rete; come mai la scelta del candidato non risulta nel verbale dell’ultimo Cdm?
A cura di Angelo Marra
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Il teatrino delle nomine per il direttore dell'Agenzia Digitale sembra essere giunto all'ultimo atto. Agostino Ragosa sarebbe il primo direttore dell'ente che si occuperà di colmare il gap digitale che ci separa dalle altre nazioni europee.

Di origini salernitane, 62 anni, una laurea in Ingegneria Elettronica e Telecomunicazioni, Ragosa ha fatto parte della Direzione Operativa di Italcable, contribuendo nel 1994 alla nascita di Telecom Italia, azienda nella quale ha poi ricoperto il ruolo di Direttore Servizi della Clientela Retail, della Business Integration e della Società Learning Services.

In seguito ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione di Telespazio (società che opera nel campo dei servizi satellitari), di Telesoft (l'azienda che gestiva i sistemi software del gruppo SIP, poi confluita in Telecom Italia) e Atesia.

Nel 2004 passa a Poste Italiane, dove ricopre il ruolo di CIO oltre che membro del Cda di Postecom. Il suo nome è circolato molto lo scorso anno, durante la paralisi estiva dei sistemi informatici di Poste Italiane, come possibile capro espiatorio nello scarica barile che c'è stato tra l'azienda e HP, partner e fornitore delle piattaforme utilizzate.

Per quello che riguarda la sua candidatura all'Agenzia Digitale, il suo nome circolava già da qualche giorno nella rosa di papabili favoriti, insieme a Fuggetta, Mizzi e Parisi, ma la scelta del candidato potrebbe già dare vita a qualche polemica.

La nomina è infatti appannaggio del Consiglio dei Ministri ma nell'ultima riunione del 26 ottobre non è stata fatta alcuna scelta, come testimoniato anche dal verbale ufficiale. Il prossimo Cdm è previsto per martedì 30 c.m., ma come sostenuto da Daniele Lepido (il primo ed unico ad aver dato la notizia sul suo blog), in tale data verrà solo ufficializzata una candidatura che a quanto pare è già stata decisa (il fatto che Ragosa fosse uno dei nomi più quotati, non fa che confermare l'ipotesi).

Da chi è stato scelto allora? E quando?

Un'altra perplessità può nascere poi proprio dalla scelta di Ragosa. Senza nulla voler togliere alla sua provata esperienza, è davvero un 62enne la persona più adeguata a guidare il Paese verso la nuova era di internet e della digitalizzazione? Tra le centinaia di curricula pervenuti, non c'era nessuno di altrettanto competente ma al tempo stesso distante dai soliti giri di poltrone?

Naturalmente si tratta solo di speculazioni, non essendo stata ancora ufficializzata la nomina ma le precedenti esperienze, come ad esempio AgCom, hanno mostrato come il Governo Monti in tema di innovazione dimostri una certa miopia quando il discorso si sposta sull'assegnazione delle poltrone.

L'auspicio di certo è che, a prescindere se Ragosa venga o meno confermato, l'esecutivo dimostri di aver operato in totale trasparenza, vagliando davvero le candidature e scegliendo chi davvero merita un ruolo strategico di tale importanza. Lasciando a casa, almeno una volta, il manuale Cencelli.

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