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Cider, come avviare le applicazioni iOS su Android [VIDEO]

Sviluppato da un gruppo di sviluppatori della Columbia University, il nuovo software renderebbe possibile l’avvio di applicazioni per iOS su dispositivi Android.
A cura di Dario Caliendo
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Dopo sette anni è successo. Un gruppo di sviluppatori della Columbia University ha ideato e realizzato un software che nessuno si sarebbe mai aspettato, e che da vita a una convivenza che di certo non avrebbe reso felice Steve Jobs: si chiama Cider e permetterà ai possessori di dispositivi Android di avviare sul proprio smartphone o tablet sia applicazioni native che applicazioni sviluppate per iOS.

Scopo fondamentale del progetto è quello di porre rimedio alle limitazioni di compatibilità tra i due sistemi operativi più diffusi al mondo, rendendo possibile ad esempio l'utilizzo di applicazioni che richiedono il supporto per iTunes su Android e, viceversa, attivando la visualizzazione di contenuti basati su Flash in dispositivi iOS.

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"Abbiamo sviluppato un primo prototipo di quello che sarà Cider" – si legge in una nota nella quale gli studenti della Columbia spiegano il progetto – "per dimostrare che con la nostra tecnologia è possibile ottenere prestazioni sufficienti ad avviare le applicazioni di iOS, senza sovraccaricare eccessivamente il sistema operativo Android".

Il software utilizza una nuova combinazione di tecnologie, chiamate compile-time code adaptation e diplomatic functions, in grado di rendere possibile la compatibilità binaria tra i due sistemi operativi consentendo rispettivamente di riutilizzare il codice sorgente delle applicazioni iOS nel kernel di Android (evitando quindi la necessità di virtualizzare il sistema operativo), e di dare accesso alle app sviluppate per il sistema operativo di Apple al software proprietario di Android e a tutte le interfacce hardware. Insomma, in soldoni gli sviluppatori della Columbia hanno totalmente eliminato la necessità di virtualizzare il sistema operativo, una tecnologia che per quanto possa semplificare gran parte dei problemi relativi alla compatibilità tra due sistemi operativi, è quasi sempre accompagnata da un sensibile calo delle prestazioni.

Con Cider inoltre, nel caso in cui un utente avii un'applicazione sviluppata per iOS, avrà comunque la possibilità di utilizzare tutte le app native per il sistema operativo di Google, che continueranno a funzionare senza alcun problema e saranno accessibili sia tramite il menù principale di Android, che tramite la gestione del multitasking. Nella versione attuale il software della Columbia non permette ancora di sfruttare nelle app per iOS tutte le interfacce hardware del dispositivo Android (come fotocamera, Bluetooth, etc), ma in futuro gli sviluppatori hanno in progetto di implementarne il supporto completo che, assieme a un lavoro di ottimizzazione delle prestazioni, potrebbe rendere la nuova piattaforma pronta per essere commercializzata.

Commercializzazione non ancora tra nei programmi degli sviluppatori e che in effetti potrebbe piacere ben poco a Tim Cook e soci, che di certo non gradirebbero la modalità con la quale le applicazioni sono state importate da iOS ad Android: dal documento che descrive il funzionamento di Cider infatti, si evince che le prove sono state effettuate utilizzando delle applicazioni iOS scaricate e decriptate su un iPhone 3GS sul quale è stato effettuato il jailbreak, e successivamente copiate sul tablet Nexus 7.

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