Cina, stretta di vite sulla rete, Pechino vuole schedare tutti gli utenti
La Cina continua la sua opera di filtraggio e censura della rete. Secondo la stampa locale il governo del gigante asiatico sta lavorando su una proposta di legge che prevede la schedatura di tutti gli internauti, con la necessità di presentare i propri dati anagrafici per poter accedere alla rete. Ufficialmente si tratta di una manovra tesa a ridurre i reati informatici legati al furto di identità ed alla violazione della privacy ma appare più che chiaro che la vera natura del provvedimento è quella di controllare in maniera ancora più capillare l'attività dei circa 500 milioni di internauti cinesi, già sottoposti a pesanti censure e limitazioni.
Dopo il cambio della guardia a Pechino il nuovo governo sembra fermamente intenzionato ad aumentare la pressione sugli utenti, soprattutto alla luce del ruolo che internet e social network hanno avuto nelle sollevazioni durante la Primavera Araba. Se le rivolte che hanno riguardato alcuni paesi come Libia ed Egitto hanno dimostrato lo straordinario potere di internet per informare i cittadini e coordinare le manifestazioni, allo stesso tempo rappresentano un pericoloso precedente per i governi tirannici e le dittature di tutto il mondo, che si stanno adoperando per arginarne ogni libertà.
Solo pochi giorni fa il governo siriano ad esempio ha deciso di isolare il paese scollegando l'intera rete, una strategia messa in atto anche da Gheddafi e Mubarak con i risultati che tutti conoscono. La scelta di Pechino si è orientata invece verso un controllo capillare degli utenti, oltre a pesanti limitazioni riguardo siti come Google e Facebook, rei di diffondere informazioni contrarie al regime.