Con Driver Academy la Formula 1 punta sugli esport
Durante Lucca Comics and Games 2019, presso un'affascinante location come la Casa del Boia, è stato possibile vedere un nuovo lato della Formula 1, che si ricollega al mondo social e, soprattutto, ai videogiochi. Da una parte assistiamo a un legame, avviato già tre anni fa, tra l'arte e la tradizione dei poster dei Gran Premi di Formula 1, con la partecipazione di artisti di spessore, dall'altro invece vi è il connubio tra lo sport e gli esport, che nel caso di Ferrari si traduce nella Driver Academy. Un lato inedito dunque della Formula 1, che però ben si inserisce nell'atmosfera di Lucca Comics and Games.
Uno sguardo ravvicinato alla Driver Academy e agli esport
In particolare abbiamo avuto modo di conoscere una realtà in crescita come quello degli esport nell'ambito dei motorsport – dunque dei simulatori di guida -, che in questo caso specifico si rivolgono alla Formula 1. I tre giovani atleti italiani con cui ci siamo confrontati, ovvero Gianfranco, Amos e David, ci hanno raccontato la loro professione, costantemente allenata presso Maranello, dove ha sede la Driver Academy. Una giornata all'insegna di allenamento mentale e performance su schermo, ribadita anche dal loro coach, che ha tenuto a sottolineare quanto sia importante la costanza e un approccio che lascia poco spazio alle scuse o agli alibi, ma che al contrario si basa tutto sull'esperienza e sul miglioramento delle proprie abilità.
Tuttavia la sola disciplina non basta per raggiungere i livelli più alti delle competizioni esport, poiché il vero cuore pulsante che spinge al raggiungimento di nuovi traguardi resta la passione, un aspetto ben evidente già solo guardando negli occhi i tre atleti durante l'incontro che abbiamo avuto. "Semplicemente per me non è un lavoro, continua a essere una passione, deve essere una passione, altrimenti non avrebbe lo stesso sapore" ha raccontato Gianfranco a Fanpage.it sul passaggio da passatempo iniziato da bambini attraverso i videogiochi a professione.
Attualmente Gianfranco, Amos e David sono classificati per la finale dei mondiali esport di Formula 1, che tradizionalmente si tiene a Londra. Una competizione serrata, che si svolge in quattro tappe suddivise in 12 gare fondamentali, ma che ha portato i ragazzi della Driver Academy ai livelli più alti: David, infatti, è il primo in classifica dei mondiali esport di Formula 1. La difficoltà dei sim racing (termine tecnico per intendere i simulatori di guida) sta nell'utilizzare tutto il corpo: mani sul volante, piedi sui pedali, occhi sullo schermo, mente totalmente concentrata. Ogni parte del corpo è sollecitata a dare il meglio di sé. È proprio questa la peculiarità che contraddistingue i sim racing dagli altri esport. Una panorama in crescita anche sul fronte degli spettatori ed appassionati, nonostante l'ambito in questione sia sopraggiunto dopo altri esport popolari come il calcio. "C'è sempre più gente intorno a questa bellissima cosa che è l'esport".
Infine, ma non perché meno importante, vi è la componente umana che gioca un ruolo importante. Gianfranco, Amos e David si sono conosciuti prima di entrare a far parte della Driver Academy tramite competizioni nel settore sim racing, e una volta ritrovatisi a Maranello è stata "una sorpresa bellissima", commentano i tre. L'atmosfera all'interno dell'accademia lascia spazio all'affiatamento di squadra, al senso di appartenenza del team, attraverso cui i vari atleti, pur tenendo fede alle loro performance individuali, possono confrontarsi, gioire in gruppo, e migliorarsi.
Un ambito ancora poco conosciuto ai più, ma che guadagna sempre più spazio per la qualità dei singoli atleti e per il seguito di appassionati. Del resto, se per altri casi – come quello già menzionato del calcio – il panorama esport è già noto, un nome del calibro di Ferrari che investe su atleti videoludici dimostra quanto sia importante e di successo il connubio tra sport e videogiochi.