Con oltre 150 contagi e 4 decessi, il Coronavirus è arrivato anche in Italia rendendola in soli due giorni la terza nazione al mondo come numero di contagiati. Un virus sostanzialmente sconosciuto, che alcuni considerano relativamente meno pericoloso di quanto sia convinta l'opinione pubblica, ma che ha costretto i Governatori delle regioni più colpite ad attuare una serie di importanti misure precauzionali: stop agli eventi sportivi, chiusura di scuole e Università, e la quarantena dei paesi in cui il focolaio virale sembra essere più significativo tra cui Codogno e i paesi limitrofi, che da ormai due giorni sono totalmente isolati con l'esterno: nessuno può entrare ed uscire, eccetto che per motivi eccezionali e per approvvigionare i cittadini che vivono nei confini della quarantena.
Confini ben marcati anche su Google Maps, nel quale è stata aggiornata prontamente la possibilità di circolazione: basta cercare il paese di 15mila abitanti in provincia di Lodi (Lombardia), per rendersi conto della portata della quarantena e di tutte le strade e i collegamenti con le località limitrofe che sono sotto stretta sorveglianza delle forze dell'ordine.
Perché è proprio con Google Maps che ci si può fare un'idea più chiara dell'entità della quarantena e vedere che, in effetti, tutte le strade di collegamento principale e secondarie che portano al centro in provincia di Lodi sono totalmente inaccessibili al traffico: secondo quanto si nota sulla piattaforma di Google, nella parte ovest di Codogno il confine inizia dal nucleo industriale del paese, ed anche Villagio San Biagio e Retegno sono inclusi nel perimetro di quarantena, anche se, almeno su Google Maps, non tutte le strade sembrano essere inutilizzabili. Chiuse anche le strade di comunicazione principali con Casalpusterlengo, il centro abitato più vicino, Maleo e Pizzighettone, evidentemente i paesi più a rischio ai confini est della cittadina in cui è stato trovato infetto il giovane 38enne, il cosiddetto "paziente 1".
E sempre su Google Maps è possibile notare anche l'attivazione dei varchi di accesso al comune di Vo', nel padovano, attivi dalle 8 di questa mattina. Una misura messa in campo per provare a contenere la diffusione del Coronavirus che ha colpito anche il Veneto. I varchi sono presidiati dalle pattuglie di carabinieri e polizia. Il sindaco ha però messo in risalto un problema: “Uno dei posti di blocco, al confine con Bestia, dev'essere spostato più indietro, altrimenti ‘taglia' fuori dal contenimento una cinquantina di famiglie della frazione di Zovon”.