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Cosa potrai fare negli uffici di Jeff Bezos nello spazio

Il progetto Orbital Reef dell’azienda aerospaziale Blue Origin ha ottenuto il benestare della NASA. Potrà accogliere fino a 10 persone tra ricercatori e turisti.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Ora ci sono il semaforo verde e i finanziamenti della NASA dietro al progetto di Jeff Bezos di costruire uffici e destinazioni commerciali nell'immensità dello spazio. La conferma è arrivata proprio dall'agenzia spaziale statunitense, che settimana scorsa ha comunicato che tra i destinatari dei fondi per future stazioni spaziali dedicate a ricercatori e turisti ci sarà anche il progetto Orbital Reef, presentato dalla Blue Origin del fondatore di Amazon nel mese di ottobre.

Come saranno gli uffici spaziali di Orbital Reef

Blue Origin ha immaginato Orbital Reef come un centro di ricerca di dimensioni leggermente più contenute rispetto a quelle della Stazione Spaziale Internazionale, che però a differenza della ISS sarà gestito privatamente e potrà accogliere ospiti di ogni genere: le agenzie governative saranno le benvenute nei moduli della stazione insieme a compagnie turistiche e case di produzione cinematografiche.

Nei piani del gruppo, Orbital Reef dovrebbe essere in grado di ospitare un totale di 10 persone, che a bordo potranno svolgere le attività più disparate: nei moduli della nave saranno infatti presenti computer, laboratori, un giardino per coltivazioni ed esperimenti, stampanti 3D per la realizzazione estemporanea di nuova strumentazione e perfino scrivanie dove svolgere il lavoro di routine.

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I fondi della NASA

L'accordo stretto con l'agenzia spaziale statunitense non riguarda solo Blue Origin: il gruppo fondato da Jeff Bezos riceverà 130 milioni di dollari per lo sviluppo del suo progetto, mentre altri 160 milioni andranno a Nanoracks e 125,6 milioni finiranno nelle casse di Northrop Grumman Systems Corporation. L'obbiettivo della NASA è di stimolare nel settore privato lo sviluppo di un vero e proprio mercato autonomo a prevalenza statunitense legato ai viaggi e alle destinazioni nell'orbita terrestre bassa, in un momento in cui la Stazione Spaziale Internazionale si avvicina al pensionamento.

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