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Così Alibaba vuole portare il made in Italy in Cina

Dall’Italia alla Cina, il lusso made in Italy arriverà nelle mani dei consumatori cinesi grazie a Mei.com, un rivenditore online fondato nel 2009 e ora di proprietà di Alibaba.
A cura di Marco Paretti
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"La prima volta Marco Polo impiegò 8 anni per andare e tornare, oggi con internet bastano 8 secondi. Internet può trasformare l'economia, ma bisogna volerlo". E Jack Ma, CEO del colosso dell'e-commerce cinese Alibaba, lo vuole sicuramente. Dall'Italia alla Cina, il lusso made in Italy arriverà nelle mani dei consumatori cinesi grazie a Mei.com, un rivenditore online fondato nel 2009 e ora di proprietà di Alibaba, che nei prossimi mesi comincerà a veicolare il lusso italiano ed europeo verso il mercato più grande del mondo. Un impegno portato avanti da Mattia Mor, 35enne genovese incaricato di sviluppare il progetto.

"L'Italia rappresenta in assoluto il Paese perfetto per questo lavoro. Basti vedere l'amore smodato dei consumatori cinesi per i nostri marchi e prodotti a fronte della quantità di beni di alta qualità che siamo capaci di offrire" ha spiegato Mor. "E poi non bisogna sottovalutare che la percezione dell'Italia in Oriente è molto più alta di quella che siamo abituati ad avere di noi stessi. Questa è un'occasione unica". D'altronde lo stesso Matteo Renzi porta avanti da diverso tempo accordi con il numero uno di Alibaba finalizzati ad esportare i prodotti italiani in oriente.

jack ma

Un interesse accolto dalla smisurata passione dei cinesi per l'Italia. "Mia moglie viene almeno una volta l'anno a fare shopping" spiega Ma. "Presto ci saranno 500 milioni di borghesi desiderosi di comprare online prodotti italiani". Da qui l'idea di utilizzare Mei.com per spingere i nostri prodotti in Cina, che peraltro potrebbe tranquillamente acquistare l'intera produzione nostrana grazie alla continua espansione della classe media, che nel corso dei prossimi anni dovrà accogliere i due miliardi di cittadini che stanno uscendo dalla povertà e che volgeranno lo sguardo al made in Italy.

"Mei.com è il canale perfetto con 9 milioni di membri iscritti che sono consumatori sofisticati" continua Mor. "Persone che spendono in media 250 dollari per singola transazione". Un futuro radioso non solo per le grandi aziende italiane, ma anche e soprattutto per i piccoli artigiani italiani che altrimenti non avrebbero la possibilità di aggredire un mercato così distante come quello asiatico. D'altronde Ma sembra ormai una sicurezza nel campo delle vendite. "Dopo essere riusciti a vendere 100 Maserati e 100 Mercedes in 18 secondi, due anni fa mi ha chiamato il primo ministro canadese per chiedermi un aiuto a vendere le loro aragoste. In cinque ore ne abbiamo vendute 96.000".

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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