L'elemento più interessante di Watch Dogs Legion è l'idea di videogioco che porta avanti e la tecnologia che ha consentito di realizzarla. Non che il resto del nuovo capitolo della popolare saga di Ubisoft sia meno importante o curato, ma nell'approccio degli sviluppatori ciò che colpisce è la volontà di portare nel mondo videoludico qualcosa di nuovo sotto il punto di vista del genere di cui l'azienda francese è ormai uno dei maggiori player: gli open world, i mondi virtuali che proprio Ubisoft si è sempre impegnata a creare con l'obiettivo di "far vivere ai giocatori migliaia di vite diverse".
Allo stato attuale, però, le limitazioni in questo senso sono innegabili: tutto ciò che vediamo all'interno di un videogioco, anche il più grande e sconfinato, è stato pensato, progettato e sviluppato da una mano umana. Un elemento che impone delle limitazioni allo sviluppo di un gioco, sia di tempo che di performance tecniche delle piattaforme a cui è destinato quel particolare titolo. La soluzione a questo blocco è la tecnologia. Anzi, le tecnologie. Intelligenza artificiale e cloud computing potranno portare ad una vera e propria rivoluzione dei videogiochi, aiutando nel primo caso a delegare alcuni compiti più lunghi ad un software intelligente e nel secondo caso a consentire di raggiungere una potenza di calcolo maggiore utilizzando server in remoto e non solamente la potenza della console o del PC di casa.
In Watch Dogs Legion ogni personaggio è il protagonista
In questo contesto si inserisce Legion, il nuovo episodio di Watch Dogs che vuole rappresentare la scintilla di questa nuova concezione di videogioco. Ambientato in una Londra del futuro dove la tecnologia ha portato ad una massiccia crisi sociale dovuta in parte anche alla perdita del lavoro a causa dell'ascesa di algoritmi e robot, il gioco ritrae una società futura dove un governo autoritario schiaccia ogni forma di resistenza a questa visione tecnologica del mondo. E quindi, come in ogni situazione autoritaria, serve una resistenza. Qui inizia il discorso interessante di Watch Dogs Legion, che non ha un vero e proprio protagonista ma piuttosto un'enorme simulazione cittadina dalla quale noi giocatori possiamo attingere i nostri protagonisti personali, reclutandoli direttamente dalla strada,
Come funziona? Semplice: ricordate la possibilità di hackerare i passanti nei primi due Watch Dogs? Farlo significava poter accedere a qualche dettaglio della loro vita, leggere qualche mail e a volte ascoltare delle conversazioni telefoniche. Era un assaggio di ciò che con Legion sarà possibile fare, cioè analizzare i cittadini, individuare particolari skill e poi compiere delle missini per arruolarli. In breve, ogni singolo NPC sparso per la Londra di Legion sarà arruolabile e diventerà uni dei protagonisti del gioco.
Come funziona la tecnologia di Watch Dogs Legion
Un'idea che deve per forza di cose basarsi su un concetto di sviluppo differente da quello attualmente utilizzato per realizzare i videogiochi, attingendo proprio da quella potenza di calcolo che l'intelligenza artificiale riesce ad offrire. In pratica ogni volta che hackereremo un personaggio del modo di gioco, il software creerà una sorta di background per quel particolare NPC, consentendoci di avviare una missione che da un lato ci farà conoscere meglio quel personaggio e dall'altro ci consentirà di arruolarlo. Questo può essere fatto con ogni essere umano presente sulle strade di Legion. Un'idea senza dubbio innovativa e che ovviamente dovrà scontrarsi con la prova con mano e con l'eventuale ripetitività di alcune missioni, ma che offre uno sguardo su quello che sarà il futuro dei videogiochi, soprattutto per quanto riguarda gli open world che proprio sulla libertà di decisione vogliono puntare tutta la loro forza. Watch Dogs Legion uscirà il prossimo 6 marzo 2020 su PlayStation 4, Xbox One e PC.