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Costituzione per internet, domani sarà presentata la Carta dei diritti

Presentata sotto forma di bozza lo scorso ottobre, la versione definitiva della Carta dei diritti di internet sarà approvata il prossimo 28 luglio alla Camera e illustrata poco dopo nella Sala del Mappamondo della Camera dei Deputati.
A cura di Marco Paretti
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Presentata sotto forma di bozza lo scorso ottobre, la versione definitiva della Carta dei diritti di internet sarà approvata il prossimo 28 luglio alla Camera e illustrata poco dopo nella Sala del Mappamondo della Camera dei Deputati. Il testo finale rappresenta la somma delle proposte iniziali del gruppo guidato da Stefano Rodotà e dalla presidente della Camera Laura Boldrini e delle integrazioni derivanti dalla consultazione pubblica aperta poco dopo la presentazione di ottobre. Partendo dalla tutela dei diritti individuali degli utilizzatori della rete, la Carta spazia tra privacy, diritto all'oblio e neutralità, mettendo insieme una serie di valori che possano favorirne lo sviluppo.

L'attuale versione resterà un mistero fino alle 11 di domani, ma secondo alcune indiscrezioni i 14 punti della prima bozza non sarebbero stati modificati troppo. Tra le novità dovrebbero esserci un focus maggiore sui diritti d'accesso ad internet, sulla privacy e sui diritti e doveri di chi diffonde conoscenze sul web. "Quello che mi pare importante è che la carta chiarisce l'accettazione delle tecnologia e la lega alla necessità di far avanzare con essa i diritti collegati a questa evoluzione" ha spiegato Rodotà. "La filosofia della carta è esattamente l'opposto del Jobs act che nei suoi decreti attuativi usa l'evoluzione tecnologica per ridurre i diritti".

Stefano Rodotà

La Carta dei diritti di internet, un documento voluto dalla presidente della Camera Laura Boldrini, punta a fissare delle regole di comportamento per tutti i soggetti protagonisti della rete. Si è cominciato a parlare del testo nel 2005, quando fu proposta all'interno del World Summit on Information Society dell'Onu da un gruppo di italiani. È stato il punto di partenza che ha portato all'Internet Governance Forum prima e alla creazione di diverse Carte nazionali poi. Attualmente sono 80 gli stati che hanno provato ad approvare una versione della Carta, un documento definito secondo le necessità dei singoli paesi ma accomunato da linee guida condivise, tra cui la protezione della persona online e delle infrastrutture.

La "Magna Carta" di internet non sarà comunque composta da regole vincolanti, ma solo da principi che, si spera, siano in grado di ispirare un comportamento più corretto sul web. Perché vere e proprie leggi nazionali sarebbero dannose per la libertà di internet, come dimostrano l'autarchia cinese e iraniana. Una volta approvata, la Carta dovrà passare attraverso la Camera dei deputati, dove dovrà essere presentata dal Governo come una vera e propria posizione sia in ambito nazionale che internazionale. Per il momento, comunque, la Carta ha già un grande sostenitore: Sir Tim Berners Lee, inventore del WWW.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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