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Da giugno Google Foto cambia le regole sulle immagini caricate: quanto dovrai pagare

Tutti coloro che sono stati abituati a sversare centinaia di gigabyte di foto sui server della società si troveranno davanti a un bivio: scegliere se cambiare abitudini oppure se iniziare a sborsare una quota mensile per continuare a salvare online nuove immagini provenienti dai loro dispositivi.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Google Foto è stato per anni il servizio di archiviazione fotografica cloud prediletto da milioni di persone, per un motivo molto semplice: ha permesso di caricare fotografie ad alta risoluzione gratuitamente e senza limiti di spazio. Tra meno di un mese però tutti coloro che sono stati abituati a sversare centinaia di gigabyte di foto sui server della società si troveranno davanti a un bivio: scegliere se cambiare abitudini oppure se iniziare a sborsare una quota mensile per continuare a salvare online nuove immagini provenienti dai loro dispositivi.

Come cambiano le regole per le nuove foto

Google lo aveva anticipato già l'anno scorso: dal 1 giugno le regole relative all'archiviazione sul suo servizio sarebbero cambiate, imponendo un limite allo spazio occupato da queste ultime. Per la precisione, tra meno di 20 giorni le foto caricate sul servizio condivideranno lo spazio con tutti gli altri contenuti legati all'account Google del proprietario: dalla posta di Gmail ai documenti di Google Drive. E dal momento che lo spazio gratuito a disposizione di ciascun utente è di soli 15 gigabyte, c'è da scommettere che molti saranno costretti a prendere in considerazione un piano di espansione a pagamento.

Quanto occorrerà pagare

È qui che si spiega la strategia del colosso di Mountain View, che da tempo offre pratiche soluzioni di stoccaggio online tramite il suo servizio Google One. L'azienda offre infatti ai suoi utenti 100 gigabyte di spazio cloud a 1,99 euro al mese, 200 gigabyte a 2,99 euro al mese o 2 terabyte per 10,99 euro al mese; aggiungendo le foto alla tipologia di materiale che fa aumentare il conteggio dello spazio occupato, a partire da giugno il gruppo si assicurerà un buon numero di nuovi clienti paganti.

Effetto consuetudine

Chi ha già decine di album stoccati online presso i server Google non dovrà preoccuparsi del loro stato: le nuove regole valgono solamente per i contenuti caricati dopo il 1 giugno 2021, mentre quelli già presenti online prima di quella data non rischieranno di essere cancellati. Quel su cui punta la casa di Mountain View del resto è proprio l'effetto consuetudine: dopo aver abituato milioni di persone a non doversi preoccupare della destinazione delle loro foto in cloud, la speranza è che almeno una percentuale sia rimasta assuefatta alla qualità del servizio e decida di conservarne i benefici pagando il gruppo tutti i mesi.

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