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Da Venice ad Italian Sessions: del futuro e delle sue prevedibili conseguenze

Da Venice ad Italian Sessions: cronistoria del progetto che sogna di scoprire e guidare il futuro.
A cura di Anna Coluccino
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venice

È impossibile immaginare ciò che sarà solo se si conosce ciò che è stato; è impensabile discutere del futuro e delle sue conseguenze se non si analizzano gli effetti delle scelte passate. D'altronde, cos'altro è il passato se non un ex futuro? Ed è per questo che per comprendere fino in fondo le motivazioni e gli obiettivi che animano il progetto Italian Sessions occorre analizzare la storia e gli intenti del suo predecessore: Venice Sessions.

Venice Sessions è l'idea che il futuro possa essere meno spaventoso se ci voltiamo a guardarlo contemporaneamente, insieme; è il pensiero collettivo che si fa indagine, per capire dove stiamo andando e, soprattutto, per scoprire se quella che abbiamo imboccato è la migliore delle strade possibili. Venice Sessions è il desiderio di conoscere tutto, di disegnare una mappa che conduca dritti alla meta: il futuro. Prima di arrivarci, però, potrebbe essere necessario correggere la rotta o, magari, abbeverare le secche radici del cambiamento. Perché il futuro ha delle conseguenze che possiamo prevedere, guidare, realizzare… ma solo se riusciamo a scoprirne le premesse. Ed è proprio allo scopo di svelare le tracce di futuro presenti nel nostro mondo, qui e ora, che nasce il progetto Venice Session.

Una serie di eventi, incontri, tavole rotonde, seminari promossi da Telecom Italia e Nòva Sole 24 Ore (con il contributo dei curatori Luca De Biase e Giuliano da Empoli) in cui "menti sorprendenti, eccellenze italiane ed internazionali si confrontano per esplorare il futuro".

Teatro di ogni evento è la splendida Venezia e, per la precisione, il convento di San Salvador, dove ha sede il Future Centre di Telecom Italia. Negli ultimi due anni è lì che si sono dati appuntamento tecnologi ed umanisti: per parlare di quel che sarà ma, soprattutto, di come potrebbe essere.

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Tutto nasce da una domanda: come si fa a raccontare il futuro in un mondo in cui niente sembra essere più prevedibile? Com'è possibile tentare di figurarsi cosa accadrà se niente sembra riuscire a sopravvivere al costante mutamento degli scenari sociali, politici, economici e (soprattutto) tecnologici? Narratori e imprenditori, filosofi e scienziati, artisti e giornalisti sono stati invitati ad interrogarsi in materia e a presentare il risultato dei loro ragionamenti. L'obiettivo non è quello di trovare una risposta unica, sempiterna, che sia uguale per tutti, ma quello di percorrere un pezzo di strada insieme, interrogandosi e contraddicendosi, inventando e ipotizzando, parlando e ascoltando, laddove "il racconto di esperienze, visioni e progetti diventa, un metodo di ricerca in grado di unire culture differenti in un percorso condiviso".

Molti speaker sono stati chiamati a confrontarsi su quali potrebbero essere queste fantomatiche "conseguenze del futuro": da Alessandro Baricco a Paolo Barberis, da Monique Veaute a Paolo Ainio, da Franco Bernabé ad Enrica Roddolo, e molti, moltissimi altri esponenti di spicco dei settori più disparati. I loro interventi, poi, sono state rielaborati in mappe concettuali, di modo che il pubblico potesse commentare via web e attraverso i social network, "arricchendo, così, la narrazione di un futuro che appartiene a tutti".

Naturalmente, la vastità dell'argomento in oggetto ha reso necessaria una certa schematizzazione, nonché l'individuazione di temi e parole chiave che funzionassero come scatole concettuali, consentendo a chiunque lo desiderasse di scandagliare l'oscuro avvenire armato -quanto meno- di un paio di torce elettreniche. Appuntamenti ed interventi, quindi, sono stati classificati in base a quattro macro-aree:

Conoscenza/esperienza

Questa macrocategoria raccoglie quelle visioni del futuro che mettono al centro l’intreccio, lo storytelling, il modo in cui scegliamo di rappresentare l’avvenire. Perché abbiamo bisogno di storie per cercare di capire il passato ed interpretare i sintomi del futuro.

Alessandro Baricco è uno scrittore, regista e critico musicale. In questo intervento, Baricco parte dall'analisi degli schemi narrativi di cui novelli cantori della modernità si servono per parlare di futuro. In questo senso, lo scrittore rileva come gli stilemi retorici più ricorrenti siano riassumibili nell'assunto "Il futuro è finito"…

Alessandro Baricco: Il futuro è finito

Identità/valori

Qui i ragionamenti esalteranno quanto di più interiore e vitale c’è e ci sarà nella nostra storia. Aspetti spirituali e intimi, strati emotivi e cognitivi della propria personalità.

Franco Bernabè è il presidente ed ex amministratore delegato di Telecom Italia. Nell'intervento che segue, l'imprenditore osserva come la vita di un manager possa sembrare molto lontana dalla dimensione del racconto, ma sottolinea anche come, in certi momenti, lo storytelling diventi cruciale anche per chi fa impresa.

Franco Bernabè: L'impresa del racconto

Innovazione/tecnologie

Questa sezione contiene gli speech più visionari che guardano alla tecnologia come strumento per cambiare la vita delle persone e le relazioni tra di esse.

Paolo Barberis è un architetto e fondatore di Dada S.p.A. In quest'intervento, fa una breve cronistoria del dating, raccontando come si è evoluto nel corso degli anni, fino ad arrivare alla forma che conosciamo. Il tutto allo scopo di rispondere ad una semplice domanda: cosa c'entra l'Amore con il dating online?

Paolo Barberis: La ricerca dell'amore come gioco

Relazioni/Community

Qui lo sguardo lo sguardo sulle persone e sull’evoluzione delle loro relazioni anche attraverso le tecnologie ed il web.

Fabrizio Capobianco è un ingegnere, CEO di Funambol, azienda con sede in Silicon Valley che ha sviluppato un’applicazione open source in grado di gestire le email su ogni genere di mobile device e di sincronizzare l’agenda, i contatti e i contenuti presenti su ciascuno strumento. Nell'intervento che segue, Capobianco racconta della ferma convinzione di fare "arte attraverso il software" e, nello specifico, arte italiana.

Fabrizio Capobianco: Il software può essere arte

Dal 2008 ad oggi, gli appuntamenti di Venice Sessions sono stati sei (Le keywords del futuro, Il futuro e il suo racconto, Tecnologia e Arte Contemporanea, Il Futuro dei Media nell’era digitale,Design the Future e Love in the Digital Age) e i molteplici interventi hanno prodotto il disegno di una mappa concettuale che, sebbene in costante mutamento, ben sintetizza l'idea di futuro emersa nel corso degli incontri.

mappa_concettuale_Venice_Sessions

Ed ora? A che punto è la discussione a proposito delle conseguenze del futuro? Come dicevamo in apertura, in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni dell'unità d'Italia e con il contributo della Scuola Holden di Torino, lo spirito, le idee e le motivazioni delle Venice Sessions sono  confluite nel progetto Italian Sessions, il cui prossimo appuntamento è fissato per il 5 maggio 2011 e vedrà tra i suoi più attivi protagonisti lo scrittore Alessandro Baricco.

È arrivato il momento di prendersi cura di ciò che sarà, senza tentennamenti e senza dogmatismi.

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