Dal primo ordine ai computer del futuro. Un giovane Steve Jobs, appena 25enne, racconta in uno dei suoi primi video tutta l'allora breve storia di Apple, delineando quelli che secondo lui sarebbero stati i risvolti futuri della tecnologia. Lo ha fatto nel 1980 durante l'Insanely Great Conference, una manifestazione che si poneva come obiettivo proprio quello di mettere in contatto innovatori ed esperti. 22 minuti in cui il fondatore ora scomparso dell'azienda di Cupertino parla degli esordi del primo Apple I, del futuro dei Macintosh e del rapporto che coinvolgerà tecnologia e uomini negli anni a venire.
Jobs parte dalla scintilla che ha dato inizio a tutto, dalla necessità di iniziare a produrre un computer "perché non potevamo permettercene uno". Parla soprattutto del primo ordine, quello da 50 unità piazzato da Paul Terrell che portò Jobs e il suo partner Steve Wozniak ad indebitarsi, vendere un furgone Volkswagen e due PC della HP per poter avviare la produzione dei primi computer Apple. Poi la svolta: nel 1977 Apple Computer viene fondata grazie all'investimento di 250.000 dollari da parte di Mike Markkulla, un ex ingegnere di IBM, storica "rivale" della mela.
Un impegno sul personal computer, su un dispositivo tecnologico "personale", che ancora oggi delinea le fondamenta dell'azienda. In questo senso le idee di Jobs erano ben chiare anche nel 1980, come dimostra la sua citazione di una ricerca condotta da Scientific American sull'efficienza della locomozione delle varie specie che popolano il pianeta. "Il condor utilizza l'energia minima per spostarsi di un chilometro, mentre l'uomo è tra le specie meno efficienti in questo senso" spiega Jobs nel video. "Poi, però, i ricercatori hanno deciso di effettuare lo stesso test mettendo l'uomo su una bicicletta, ribaltando completamente i risultati". I computer, spiega il fondatore della mela, sono come una bicicletta per la mente: un grande strumento per potenziare le capacità umane.
Verso la fine del suo intervento, Jobs si lancia persino in una previsione di quelli che secondo lui sarebbero stati gli scenari futuri del settore tecnologico, arrivando incredibilmente vicino ad anticipare quello che oggi è il rapporto che quotidianamente intratteniamo con i dispositivi personali. "La linea che separa hardware da software diventerà sempre più sottile, noi lavoreremo per eliminare completamente questa barriera" spiega Jobs. "I computer del futuro saranno interattivi, pieni di video e sempre più facili da utilizzare". Il primo passo verso questo futuro, chiaramente, è il Macintosh, il "computer per tutti" lanciato nel 1984 e basato su alcuni elementi poi diventati i pilastri dell'attuale esperienza utente: interfaccia grafica semplice e mouse.