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Damiano, 17 anni: “La mia vita senza smartphone”. Il messaggio: “Staccatevi dal cellulare e godetevi il bello”

Quella di Damiano è una famiglia numerosa (sette figli, tra i quindici e i ventotto anni) con delle regole ben precise e un clima familiare più che sereno. E tra le regole, ne spicca una. Lo smartphone, per tutti i figli, è bandito fino all’età di (almeno) diciott’anni.
A cura di Enrico Galletti
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Sono le tredici, suona la campanella, la scuola finisce e si torna a casa. Un pomeriggio di studio o di svago, in entrambi i casi da trascorrere con i propri amici e a contatto con i compagni di classe. Ci si organizza appena dopo pranzo, in uno dei tanti gruppi WhatsApp di cui tutti, a 17 o 18 anni, fanno parte. Ci si scambiano le consegne dei compiti a casa, ci si organizza per le verifiche orali e molto altro. Il tutto restando rigorosamente connessi online. Ma ci sono delle eccezioni a parlare, come quella di Damiano, uno studente originario del piacentino che frequenta il liceo scientifico a Cremona. La sua è una famiglia numerosa – sette figli, tra i quindici e i ventotto anni – con delle regole ben precise e un clima familiare più che sereno. E tra le regole, ne spicca una. Lo smartphone, per tutti i figli, è bandito fino all'età di (almeno) diciott'anni.

Una regola "inaccettabile" per alcuni ragazzi, ma "giusta" per qualche genitore. E a raccontarcela è proprio Damiano, che di anni ne ha 17. "Vivere senza cellulare non è così impossibile come si potrebbe credere" racconta a Fanpage.it. "Per i miei coetanei non guardare le notifiche dello smartphone ogni dieci minuti è una cosa impensabile. Ma voglio dire a tutti come si può vivere bene anche senza cellulare: ad esempio rispolverando quella antica tradizione di andare a suonare il campanello agli amici". Damiano, per i suoi coetanei, è un esempio. "Fino a qualche mese fa, quando vedevo i miei amici con i cellulari nuovi comprati dai loro genitori, un po' ci rimanevo male. Hanno cominciato a prendermi anche in giro perché io, nonostante la mia età non più da ‘ragazzino', non ne avevo ancora uno. Poi si sono abituati anche loro, come me. E se devono contattarmi per uscire o per organizzare il sabato sera, sanno che possono contare sul numero di telefono fisso della mia famiglia".

Damiano vuole parlare a tutti i ragazzi, per provare a far capire loro che "staccarsi" da quella vita virtuale che si nasconde dentro lo smartphone, non sempre è un limite. Perché in molte situazioni, secondo lui, senza smartphone si può cogliere il bello della vita. "Avete mai provato – chiede il 17enne – ad essere su un treno per un lungo viaggio e a non conoscere nessuno? Ecco. Vi assicuro che essere senza cellulare vi farà compiere lo ‘sforzo' di stringere nuove amicizie. Mentre con il telefono fra le mani, per paura o per vergogna, una persona sta nel suo piccolo mondo. Ma, vi assicuro, si perde davvero molto". Damiano è così convinto che la scelta dei suoi genitori sia vincente, che quando compierà diciotto anni valuterà se comprare uno smartphone oppure no. E senza alcun timore lancia un messaggio a tutti: "Provate a spegnere il cellulare, almeno per un giorno, e cominciate a godervi il bello".

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