Death Stranding: perché è così atteso e perché ha a che fare con Hollywood
Death Stranding è un titolo che ha fatto – e continua a fare – parlare di sé: pur essendo un'esclusiva riservata ai possessori di PlayStation 4, rappresenta un fenomeno che riguarda l'intera community di videogiocatori. Uno dei motivi principali è legato alla mente che ha portato alla sua creazione, ovvero Hideo Kojima, apprezzato game disegner e autore videoludico giapponese. La sua notorietà è legata alla saga di Metal Gear Solid, la quale, attraverso una narrazione di stampo cinematografico, la maturità dei temi trattati come terrorismo, evoluzione della guerra, e soldati-bambino, e alcune chicche di gameplay, rappresenta una delle pietre miliari della storia videoludica.
Death Stranding ha dato inizio a un nuovo capitolo, non solo per la carriera di Hideo Kojima, ma per l'evoluzione stessa del medium. Sin da quando è stato annunciato all'E3 2016, il titolo ha diviso a metà i videogiocatori, da una parte galvanizzati da una nuova opera dell'autore giapponese – oramai libero dai vincoli con Konami in quanto "adottato" da Sony – e dalla natura criptica del titolo; dall'altra la stessa natura criptica ha invece reso perplessi i più scettici. Tuttavia, nel corso delle sue varie apparizioni, Death Stranding non ha fatto altro che rendere ancora più fumosa e poco comprensibile la sua essenza.
Quel che è certo è che nella sua ultima opera Hideo Kojima vuole parlare dell'uomo, della sua necessità a stare connesso con gli altri in un mondo distrutto. Tutto questo verrà vissuto da Sam Porter Bridges, protagonista del gioco interpretato da Norman Reedus, attore americano diventato noto per aver ricoperto il ruolo di Daryl Dixon nella serie televisiva "The Walking Dead". Reedus non è certo l'unico attore ad aver partecipato attivamente allo sviluppo di un videogioco. Del resto non è la prima volta che attori di un certo calibro appaiano nelle produzioni videoludiche, come accaduto con Kevin Spacey in Call of Duty: Advanced Warfare, o Ellen Page e Willem Defoe per Beyond Two Souls.
Il cast di Death Stranding
Death Stranding però porta tutto questo a un nuovo livello: accanto a Norman Reedus figurano Mads Mikkelsen, attore danese apparso in "Doctor Strange" e "Rogue One: A Star Wars Story", che nel gioco dovrebbe ricoprire il ruolo di antagonista; Margaret Qualley, giovane attrice e modella statunitense presente anche nell'ultimo film di Quentin Tarantino "C'era una volta a… Hollywood"; la vincitrice di un Emmy Awards per il ruolo di Jaime Sommers nella serie televisiva "La donna bionica", Lindsay Wagner, che in Death Stranding dovrebbe essere il presidente degli Stati Uniti, potenza mondiale ormai ridotta in rovina; Léa Seydoux, diventata celebre per il film La vita di Adele", grazie al quale ha vinto la Palma d'Oro al Festival del Cinema di Cannes.
Accanto ad attori stellari vi sono anche noti registi, come Nicolas Winding Refn, uno dei più visionari e avanguardisti registi danesi, e Guillermo del Toro, che nel gioco si chiamerà Deadman. A proposito di Del Toro e Reedus, non è la prima volta che Kojima collabora con le due star: già i tre avevano dato vita a una demo del 2014 nota come P.T. che avrebbe inaugurato il nuovo Silent Hill, popolare videogioco horror giapponese. Purtroppo, a seguito del litigio tra Hideo Kojima e Konami, il progettò naufragò. Da allora l'autore giapponese trovò disponibilità in Sony, dando inizio così al tortuoso iter di Death Stranding.
Come detto più volte nel corso di questo articolo, la sua natura criptica resta ben salda, nonostante i numerosi trailer rilasciati. Occorrerà aspettare il prossimo 8 novembre per potere mettere le mani su Death Stranding, in quanto verrà lanciato sul mercato. Qualora siate ancora più impazienti, l'1 novembre potrete trovare un approfondimento sull'opera di Hideo Kojima, dato che il titolo è già stato inviato alla stampa per fare le opportune analisi prima della pubblicazione.