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Diritti d’autore, l’AgCom fa un passo indietro: “Attenderemo l’intervento del Governo”

Nell’audizione al Senato Calabrò annuncia la volontà dell’authority di attendere che l’esecutivo si pronunci sui reali poteri nelle mani dell’AgCom prima di attuare il nuovo regolamento, osteggiato da più fronti.
A cura di Angelo Marra
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Si è risolta in un nulla di fatto la seconda audizione del Presidente dell'AgCom Corrado Calabrò davanti alla Commissione Cultura e Lavori del Senato. L'incontro era stato chiesto dai senatori del PD Vita e Vimercati per avere alcuni chiarimenti sul tanto chiacchierato regolamento che l'Autorità Garante per le Comunicazioni ha intenzione di approvare e che, almeno in una prima stesura, avrebbe concesso all'authority addirittura il potere di offuscare siti internet senza la necessità di un intervento da parte della magistratura. Nonostante le rassicurazioni di Calabrò che tale “potere” fosse stato cancellato nella ristesura del regolamento, da più fronti sono continuate ad arrivare molte critiche, sia per l'orientamento tutto a favore dei soliti poteri forti delle lobby musicali e cinematografiche, sia per il fatto che l'AgCom intenda operare su un fronte, quello del diritto d'autore, che in Italia è ancora regolamentato da una legge del 1941 che non tiene conto – ovviamente – né dell'avvento di internet né della evoluzione dei rapporti tra utenti e contenuti.

Forte dell'appoggio di quasi tutto il centrodestra, l'authority ha deciso comunque di andare avanti accelerando la fase di approvazione per ottenerla entro maggio, ovvero prima della scadenza del mandato. Ora però, anche alla luce delle numerose polemiche scoppiate su più fronti, il nuovo regolamento subisce una brusca frenata. Durante l'audizione al Senato infatti, lo stesso Calabrò ha dichiarato:

“Il nostro compito è quello di applicare le leggi vigenti. Ci rafforza in tale convincimento la norma di legge predisposta dalla presidenza del Consiglio che ribadisce la legittimazione dell’Agcom e ne definisce meglio la competenza e i poteri nella materia del diritto d’autore. Attenderemo che tale norma veda la luce prima di adottare il regolamento predisposto. Nel segno della legge e con una sensibile e non banale apertura mentale, come sempre”.

Stop quindi al nuovo regolamento sul trattamento del diritto d'autore, anche se la faccenda rischia ora di complicarsi ulteriormente. Da una parte sono in molti a chiedere di attendere la nomina della nuova commissione prima di avviare qualsiasi regolamento piuttosto che approvarla a fine mandato, con la responsabilità di eventuali errori o rettifiche che ricadrebbe inevitabilmente sui successori; dall'altra il sen. Perduca contesta a Calabrò un certo allarmismo nei confronti della “fantomatica pirateria che sta distruggendo il diritto d’autore”, visto che il presidente dell'AgCom in commissione non ha offerto alcun dato o cifra inerente al problema. Quel che è certo è che sia auspicabile se non obbligatorio un intervento delle Camere affinchè approvino al più presto possibile una legge che tuteli il diritto d'autore ma che al tempo stesso garantisca la libertà di comunicazione degli utenti.

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