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Diritto all’Oblio, Google ha rimosso 440 mila link in un anno e mezzo

Nel rapporto sulla trasparenza Google rende noto che, a distanza di un anno e mezzo dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha sancito il “diritto all’oblio”, ha rimosso 440 mila link. L’Italia in Europa è il quinto paese per numero di richieste: 26.186.
A cura di Francesco Russo
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Google ha reso noto il rapporto sulla trasparenza, un'occasione per fare il punto sul Diritto all'Oblio a distanza di un anno e mezzo da quando la Corte di Giustizia Europea lo fece diventare una garanzia per tutti coloro che volessero cancellare link a notizie non più veritiere. Dalla sentenza del 13 maggio del 2014, dunque, Google rende noto di aver provveduto alla cancellazione di 440 mila link. In tutti questi a Google sono pervenute 348 mila richieste da parte degli europei riguardanti 1,2 milioni di link.

Dal rapporto si scopre che l'Italia è tra i primi paesi in Europa, il quinto per la precisione, per il numero di richieste inviate. In totale infatti sono state 26.186, che coinvolgono 85 mila link, mentre 21 mila sono i link cancellati finora. I francesi hanno invece inviato 73 mila richieste, i tedeschi 60 mila, gli inglesi 43 mila e gli spagnoli 33 mila.

Nel riportare alcuni esempi, il colosso di Mountain View specifica che nella fase di valutazione vengono tenuti in considerazione i diritti della persone e "gli interessi del pubblico per i contenuti".

E restando sul nostro paese, Google nel citare qualche esempio di richiesta accolta, riporta quello della di una donna di veder rimossa dal motore di ricerca la pagina contenente un articolo, vecchio di decenni, relativo all'omicidio del marito, in cui era citato il suo nome. Invece, per quanto riguarda le richieste rifiutate, Google ricorda di aver risposto negativamente a "diverse richieste" inviate da una persona per la rimozione di "20 link ad articoli recenti sul suo arresto per reati finanziari commessi in ambito professionale".

Il report riporta anche i dati relativi ai siti più colpiti dalle richieste. E al primo posto troviamo Facebook con oltre 10 mila link rimossi. Tra i primi dieci siti figurano anche Google Gruppi e Google Plus, YouTube e Twitter.

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