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E-Commerce: l’Europa corre più veloce dell’Italia

La Commissione Europea pubblica uno studio sul commercio elettronico per l’area UE. L’Europa va veloce, ma l’Italia occupa solo il 5^ posto nella classifica generale in termini di acquisti ed investimenti nel comparto. Controversie online e gestione dei resi semplificate da un’apposita legislazione comunitaria.
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Dal 2004 al 2012 l'e-commerce è cresciuto dal 20% al 45% in Europa. Questo trend ascendente non è equamente distribuito tra i paesi europei: i paesi nordici "performano" meglio, se consideriamo che gli acquisti online interessano il 73% di britannici e danesi ed il 74% degli svedesi.

A diffondere queste cifre è uno studio condotto dalla Commissione Europea e divulgato lo scorso  22 luglio.

Nonostante recentemente avessimo comunicato l'ottimo trend che il nostro paese sta facendo registrare in termini di commercio online,  i dati del Netcomm ECommerce Forum 2013 – che parlavano di una crescita delle vendite per via elettronica del 50% negli ultimi 12 mesi, con 13,6 milioni di net-shopper in Italia – vengono non smentiti, ma certamente ridimensionati dal rapporto dell'Eurostat.  L'Italia, infatti, pare occupare le ultime posizioni nella classifica dei paesi europei ordinati secondo l'online shopping trend.

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La figura in alto mostra la classifica in questione: l'Italia è negli ultimi 5 posti, con una percentuale di online shopping pari al 17%, contro il 74% degli svedesi.
Bulgaria (+9%) e Romania (+5%) occupano gli ultimi posti, sebbene l'Est europeo stia registrando dal 2008 un positivo trend che si aggirerebbe quasi attorno al 100% per Lituania, Croazia, Bulgaria, Cipro ed Estonia.

Crescono i consumi online e, quindi, cresce anche la voglia di fare business nel comparto. Gli investimenti nel commercio elettronico sono cresciuti in diversi paesi, tra cui Danimarca (29%), Svezia e Croazia (27%) con una media europea del 16%. Agli ultimi posti sempre Romania (5%), Bulgaria (7%) e Italia (6%).

Il commercio elettronico pare scarseggiare ancora sul lato del servizio: gli utenti preferirebbero acquistare online solo nell'ambito del proprio paese di appartenenza (solo l'11% effettua acquisti cross-border). Questo dato è da ricondurre alla difficoltà nelle consegne oltreconfine (scarso servizio logistico, pertanto) ed alla impossibilità di pagare con carte di credito estere (sistema dei pagamenti sub-ottimale).

A vantaggio dei consumatori giungono delle misure da parte dell'Unione Europea volte ad agevolare gli acquisti elettronici. Pronta la legislazione sulla risoluzione delle controversie on line che aiuterà i consumatori a risolvere le controversie degli acquisti rapidamente e senza passare per vie legali. Da giugno 2014, inoltre, entrerà in vigore la direttiva sui diritti dei consumatori che migliorerà la gestione dei resi anche a distanza per tutti i paesi UE.

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